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I risultati

Ubi Banca, bene i dati economici della 1° trimestrale 2020

Il 2020 è iniziato per UBI Banca con la conferma di solidi risultati economici e patrimoniali.

Nel primo trimestre dell’anno, che include i primi impatti dell’emergenza Covid19, manifestatasi a partire dal mese di marzo, l’utile netto si è attestato a 93,6 milioni (più che raddoppiato rispetto ai 38,1 milioni del 4trim2019 e +12,2% rispetto agli 83,4 del 31.3.2019)1, nonostante significative rettifiche analitiche aggiuntive effettuate in modo mirato sulle inadempienze probabili nei settori maggiormente colpiti dalla crisi Covid19.

La Banca ha saputo reagire con estrema rapidità alla crisi innescata dal Covid19, a tutela dei dipendenti e della clientela, facendo leva anche sull’efficacia e flessibilità dei sistemi
informatici e delle strutture organizzative che si sono confermati all’altezza dell’emergenza. Il Gruppo si è immediatamente attivato per poter offrire ogni tipo di supporto alla clientela,
confermando celerità di azione, sistema IT performante e agile, disponibilità ad accompagnare le necessità espresse con risposte solide e concrete, flessibilità e rapido adeguamento del
modello di business.
Il 1° aprile UBI Banca ha varato il piano “Rilancio Italia”: un programma di sostegno finanziario fino a 10 miliardi di euro per le imprese, le famiglie e il terzo settore. Denaro dedicato agli anticipi della cassa integrazione, ai finanziamenti per garantire alle aziende nuova liquidità, oltre che alla sospensione delle rate di mutui e finanziamenti, con interventi che combinano l’esigenza di affrontare l’urgenza del momento con l’intento di sostenere la ripresa economica nei prossimi mesi.

UBI Banca si è attivata per consentire il miglior accesso – anche a distanza – alle opportunità offerte dai Decreti varati dal Governo. Le moratorie concesse hanno raggiunto le 130.000 unità, di cui il 50% circa, in termini di debito residuo, in Lombardia. UBI è stata riconosciuta la Banca più tempestiva e veloce nel lavorare le richieste di finanziamento fino a 25.000 euro, grazie alla definizione di procedure fluide e rapide in collaborazione con SF Consulting, partecipata del Gruppo: al 7 maggio, i finanziamenti che hanno ottenuto la garanzia e pronti all’erogazione ammontano al 40% del totale di sistema. La solidità patrimoniale della Banca e la responsività alle esigenze del territorio hanno comportato la realizzazione di iniziative a supporto di famiglie e imprese in proporzioni significativamente superiori alle naturali quote di mercato del Gruppo.
È stata inoltre firmata la convenzione per l’erogazione di finanziamenti con garanzia SACE.

I dati economici del 1° trimestre 2020

Utile netto contabile a 93,6 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 38,1 milioni del 4trim 2019 e +12,2% rispetto agli 83,4 del 1trim 2019.
Si mantiene resiliente il margine d’interesse a 405,2 milioni, sostanzialmente in linea con i 412 milioni del 4trim2019 se si tiene conto del minor numero di giorni del trimestre corrente, nonostante un minor contributo del portafoglio titoli.

Rispetto al dato del 1trim2019, pari a 445,6 milioni di euro, il risultato 2020 sconta un maggior costo del funding, anche in relazione al piano di emissioni istituzionali eseguito con successo nel 2019 e alla riduzione del contributo dell’IFRS9 conseguente alle cessioni massive concluse nel 2019.
Peraltro, il piano di emissioni ha consentito di raggiungere anticipatamente i livelli di MREL richiesti, rendendo la Banca indipendente da potenziali chiusure dei mercati, mentre la riduzione dei crediti deteriorati ha permesso alla Banca di affrontare la crisi con maggiore tranquillità e solidità.
Lo spread clientela risulta in crescita all’1,77% (1,75% nel 4trim2019 e 1,76% nel 1trim2019).

Si confermano solide le commissioni nette a 420,5 milioni, +4,9% rispetto ai 400,9 del 1trim2019 (446,3 nel 4trim2019 che beneficiavano di maggiori commissioni di performance su fondi e sicav
tipicamente contabilizzate a fine anno). Scendono gli oneri operativi – al netto dei contributi sistemici – a 551,6 milioni, in continua riduzione (-3,6%) rispetto ai 572,2 milioni del 4trim2019 e (-1,7%) rispetto ai 561 del 1trim2019 nonostante l’appesantimento derivante dall’applicazione del nuovo CCNL.

Costo del credito a 155,6 milioni, di cui circa 50 milioni di maggiori rettifiche principalmente analitiche appostate nel marzo 2020 su inadempienze probabili nei settori maggiormente impattati dall’emergenza Covid19 (vs. 128,6 milioni nel 1 trim2019 e 208,2 nel 4trim2019 che includevano una parte significativa del costo dell’annunciata cessione di circa 800 milioni di sofferenze SME in corso di lavorazione).

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