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I fondi

Intesa Sanpaolo, 30milioni per le micro-imprese e il “Rinascimento” di Bergamo

Contributi a fondo perduto e prestiti d’impatto per aiutare le piccole attività d’impresa a superare l’emergenza e a rilanciarsi.

Da città, suo malgrado, simbolo dell’epidemia a città simbolo della ripartenza di tutto il Paese: è un progetto concreto e ambizioso quello presentato dal Comune di Bergamo e da Intesa Sanpaolo, in un’inedita e innovativa forma di cooperazione tra Ente locale e istituzione bancaria che ha preso il nome di “Programma Rinascimento”.

Un accordo che prevede lo stanziamento da parte della banca di 30 milioni di euro a supporto delle micro imprese della città e per lo sviluppo e la promozione della mobilità sostenibile, suddivisi in una parte (10 milioni) a fondo perduto e in quella restante (20 milioni) in prestiti d’impatto, strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco.

L’obiettivo è quello di sostenere un territorio colpito duramente dall’emergenza coronavirus, in ambito sanitario innanzitutto ma anche dal punto di vista socio-economico, supportando in particolare le micro e piccole attività d’impresa, i piccoli esercizi commerciali e artigianali di Bergamo che, in questa fase di ripartenza, si trovano in difficoltà e non usufruiscono di interventi o agevolazioni da parte delle istituzioni centrali o regionali.

Il “Programma Rinascimento” prevede innanzitutto 3 milioni di euro di contributi a fondo perduto per coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante la chiusura forzata, accompagnati dai prestiti d’impatto per consentire loro di affrontare gli investimenti che saranno necessari per adattare i propri spazi e i propri servizi al nuovo contesto di “convivenza” con il Covid-19, a loro volta abbinabili a contributi a fondo perduto per ulteriori 7 milioni di euro.

Gli interventi potranno riguardare anche attività penalizzate da una forte contrazione di fatturato anche dopo la riapertura – per esempio quelle della filiera turistica – o start-up che nasceranno per far fronte a nuove esigenze o incontrare nuovi stili di vita che caratterizzeranno il contesto post-Covid.

I 10 milioni di euro complessivamente finalizzati all’erogazione di contributi a fondo perduto verranno versati nel Fondo di Mutuo Soccorso istituito dal Comune di Bergamo per sostenere il rilancio della città dopo l’emergenza Coronavirus e ne costituiranno uno speciale comparto destinato specificamente alle attività economiche private.

L’accordo tra Comune di Bergamo e Intesa Sanpaolo prevede anche servizi di affiancamento delle imprese nella progettazione dei rispettivi interventi.

La gestione di questa attività, oltre che l’erogazione dei contributi a fondo perduto e le attività di monitoraggio e rendicontazione sono affidati a CESVI Fondazione Onlus, una delle più importanti e accreditate istituzioni del Terzo Settore, con cui il Comune di Bergamo ha definito un’apposita convenzione.

Un Comitato Tecnico di 5 membri, rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto, svolgerà un ruolo di regia e di supervisione: per il Comune di Bergamo il vicesindaco Sergio Gandi e il segretario comunale, e oltre a un esponente di Cesvi e uno di Intesa, anche il professor Francesco Longo dell’università SDA Bocconi.

“Il Programma Rinascimento che nasce grazie al generoso contributo di Intesa Sanpaolo – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gorirappresenta una straordinaria forma di sostegno e di accompagnamento dell’ecosistema economico della nostra città. Bergamo è la città più colpita dall’epidemia che ha sconvolto il mondo, e per quanto sia solida, caratterizzata da un articolato tessuto di attività economiche, è oggi, oggettivamente, una città in grande difficoltà. Per questo il Comune di Bergamo ha creato il Fondo di Mutuo Soccorso e per questo accogliamo con viva gratitudine l’iniziativa di Intesa Sanpaolo. Siamo onorati che Intesa Sanpaolo abbia deciso di sperimentare a Bergamo e noi faremo ogni sforzo per rendere efficace a vantaggio della nostra comunità”.

“Con il Sindaco Gori e la sua Giunta – ha aggiunto Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo – intendiamo contribuire concretamente al rafforzamento della coesione sociale e civica attraverso il ricorso a nuove risorse e nuovi strumenti inclusivi e sostenibili, dando vita a un nuovo modello di sviluppo. Tra gli interventi previsti dal programma per il rilancio, condiviso con il Comune di Bergamo, mettiamo per la prima volta in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto. Uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco, la cui operosità rappresenta una marcia in più per la ripartenza del Paese. Siamo a fianco delle categorie più vulnerabili, del tessuto formato da micro e piccole imprese, delle infrastrutture e delle filiere strategiche del territorio di Bergamo, linfa vitale per la rinascita di questo territorio. Al momento ci stiamo concentrando qui, poi presumibilmente Brescia potrebbe avere le caratteristiche giuste per replicare un progetto che, a nostro avviso, può essere di ispirazione per Italia ed Europa”.

Il fondo perduto coprirà spese inderogabili fino a un tetto di 1.500 euro per beneficiario, al 100% per quelle già sostenute e fino al 50% per quelle ancora da affrontare.

I prestiti a impatto avranno invece un tetto di 10mila euro, con finanziamento fino al 50% del valore dei progetti: la somma sarà da restituire al 40% entro 5 anni, al 60% entro 10, con un tasso di interesse iniziale dello 0,4% che potrà essere azzerato al raggiungimento degli obiettivi qualitativi che verranno definiti nelle prossime ore.

“Le risorse rimborsate saranno reinvestite in progetti a forte caratterizzazione sociale ed economica – spiega il sindaco Gori – Quando avverrà io non sarò più sindaco e quindi questo è un regalo che facciamo ai nostri successori. Vogliamo intervenire il più in fretta possibile, con l’individuazione delle categorie beneficiarie e dei requisiti: ci confronteremo con le associazioni di categoria, ma crediamo che i settori principali saranno ristorazione, commercio, artigianato, turismo. Funzionerà ad autocertificazioni, valutate dal comitato tecnico: i tempi, come dicevo, vogliamo che siano molto brevi. Vorremmo avere il bando già settimana prossima ed entro tre settimane iniziare a erogare i primi fondi. Più saremo veloci e più eviteremo che malintenzionati si vogliano inserire in questo contesto, proponendo prestiti a tassi elevati”.

Ai 30 milioni se ne aggiungeranno in realtà altri 20, ancora sotto forma di prestiti ad impatto: 5 destinati a sostenere progetti di mobilità sostenibile tra capoluogo e Valle Brembana, per opere che accompagneranno la realizzazione della tramvia Valbrembana; altri 15 per le micro-imprese della provincia.

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