Giovedì 30 aprile Matteo Renzi in Senato ha affermato: “Il coronavirus è una bestia terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco. Ma noi non siamo dalla parte del coronavirus quando diciamo di riaprire. Onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”.
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, commenta: “Mi pare un’uscita a dir poco infelice. Se Renzi voleva rendere omaggio ai nostri morti, il modo – coinvolgerli a sostegno della sua proposta di riapertura delle attività – è decisamente quello sbagliato. Immagino che il leader di Italia Viva volesse sottolineare l’attaccamento al lavoro della gente di Bergamo e di Brescia. – prosegue Gori – Ma sostenere che le vittime del virus, se potessero parlare, “vorrebbero” oggi la riapertura appare purtroppo stonato e strumentale. Sono certo che Renzi ha pieno rispetto del dolore di queste province: quella pronunciata al Senato è però una frase decisamente fuori luogo”.
ANDREA TREMAGLIA: “RISPETTO PER I MORTI”
“Chi mi segue sa che in questo periodo sto evitando ogni tipo di polemica politica. Lo faccio con fatica anche oggi e non entro nel merito. Una cosa però chiedo, a tutti e senza distinzioni politiche, da Bergamasco e da Italiano: rispetto per i morti. Mi sembra veramente il minimo, ma forse è necessario ricordarlo”. Lo scrive Andrea Tremaglia in un post su Facebook.
GREGORIO FONTANA: “ITALIA E BERGAMO MERITANO DI MEGLIO”
Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia, interviene in merito alla polemica relativa alle dichiarazioni di Matteo Renzi: “Una battuta fuori luogo, utilizzata e ripresa per una polemica finalizzata a un regolamento di conti interno ad una maggioranza in pezzi. L’Italia, e Bergamo, meritano di meglio”.
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