Un gesto concreto e di riconoscenza. Da Bergamo sono arrivati a Palermo una serie di tablet e pc per i bimbi della scuola ‘Falcone’ al quartiere Zen. Strumenti senza i quali non avrebbero potuto seguire la didattica a distanza.
Un gesto che vuole ricambiare l’assistenza mostrata dal capoluogo siciliano nei confronti dei pazienti bergamaschi curati in città. “Abbiamo un debito con Palermo – ha ammesso il sindaco Giorgio Gori -. I nostri concittadini sono stati accuditi e coccolati, ora vogliamo restituire una disponibilità e una solidarietà che abbiamo ricevuto”.
I primi sono stati i 24 turisti bergamaschi in quarantena all’hotel Mercure, compagni di viaggio della prima donna positiva al coronavirus in Sicilia. Durante quei giorni hanno ricevuto molte dimostrazioni di solidarietà e attenzioni, sia da parte dei dipendenti della struttura che dai cittadini. Senza dimenticare i pazienti trasferiti a Palermo con i voli militari, ora tornati a casa in ottime condizioni.
L’appello per aiutare i bimbi siciliani nella didattica a distanza, al quale hanno risposto molti bergamaschi, è stato lanciato durante la trasmissione ‘Le Iene’. Un’ulteriore prova del ‘gemellaggio’ solidale che ha unito le due città, geograficamente distanti ma in questo momento difficile più che mai vicine.
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