“Dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 si diceva che non si sarebbe più costruito un grattacielo, oggi ammiriamo Milano con le sue torri che ha saputo ridisegnare il suo sky line. È così anche per l’edilizia: ora ci chiediamo come cambierà il nostro modo di costruire dopo questa pandemia. Sicuramente le abitazioni private dovranno tener conto di terrazzi, spazi per lo smart working, un piccolo spazio fitness in casa ma torneremo a costruire e miglioreremo gli edifici esistenti”.
Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo non manca di ribadire che “servono investimenti. Il Governo deve investire sull’edilizia pubblica e incentivare oltre che dare fiducia per l’edilizia privata. La filiera delle costruzioni è all’apice di una serie di filiere che toccano il 90% di altri settori economici in Italia. Pesa per il 22% del Pil nazionale e dà lavoro a 3 milioni di addetti in Italia, 350mila solamente in Lombardia”.
Il parallelo con il New Deal di Franklin Delano Roosevelt non le piace molto, anche se non lo dice la presidente di Ance Bergamo pensa più a un nuovo boom economico come quello del dopo guerra per l’Italia. “Se guardiamo alla storia basta mettere l’edilizia al centro dell’economia e ci sarebbe la ripresa per tutto il Paese”.
Per i lavori pubblici in bergamasca ci sarebbe “la Bergamo-Treviglio, il collegamento tra Orio e Milani, la Teb 2: tutte opere che darebbero maggiore valore al territorio e sono immediatamente cantierabili”. Sul fronte dell’edilizia privata Pesenti è chiara: “Il privato vive della fiducia, nessuno compra casa se non ha fiducia nel presente e nel futuro. E la fiducia viene dalla stabilità politica e dalla certezza economica. Per questo serve sburocratizzare e defiscalizzare gli investimenti, occorre finanziare i mutui di chi compra la prima casa o abitazioni con certificazioni energetiche con un fondo pubblico: lo Stato si faccia garante. Non dobbiamo dimenticare che veniamo da dodici anni di crisi nel nostro settore, ora la riapertura deve essere efficace e veloce per aiutare moltissime imprese che sono in enorme difficoltà”.
Per la tutela dei lavoratori, Pesenti rassicura: “Da anni il nostro settore investe in sicurezza, in questi giorni abbiamo svolto attraverso la scuola edile e la cassa edile i corsi di sicurezza per la tutela della salute via web. Ogni cantiere ha una storia a sé, ci sono cantieri da 5 persone e altri da cento. Ma le nostre imprese hanno fornito ai propri collaboratori guanti monouso, mascherine, visiere ed occhiali per evitare il contagio seguendo e adottando tutti i protocolli previsti. Ora riapriamo i cantieri e fateci ripartire, ma da Roma servono investimenti concreti come ha fatto Regione Lombardia che ha messo a disposizione 3 miliardi, di questi, 53 milioni sono per la provincia di Bergamo”.
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