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Le dichiarazioni

Fontana: “I malati Covid in case di riposo? Proposta dei tecnici, le Ats hanno scelto”

Il governatore lombardo a MattinoCinque: "I nostri tecnici ci hanno fatto la proposta e noi ci siamo adeguati"

Dirottare nelle case di riposo i pazienti affetti da coronavirus? “Sono stati i nostri tecnici che ci hanno fatto la proposta e noi ci siamo adeguati”. Quanto alla scelta delle case di riposo considerate idonee a effettuare questo servizio, “la responsabilità è dell’Ats”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ai microfoni di Mattino Cinque.

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Gli esperti contattati dalla Regione avrebbero detto che “a determinate condizioni”, ovvero in presenza di “reparti completamente separati dal resto della struttura e addetti dedicati esclusivamente a malati Covid, la cosa si poteva fare – prosegue il governatore -. Abbiamo fatto questa proposta e le strutture che avevano i requisiti hanno aderito”.

Una scelta motivata dal fatto che “non avevamo più posti in ospedale per ricoverare gente che a casa non poteva stare perché non riusciva a respirare”. Ats si è “recata sul posto valutando se ci fossero o meno le condizioni – aggiunge sempre Fontana -. Infatti, su 705 strutture, solo 15 avevano le condizioni e hanno accettato”. E ancora: “Aspetto con estrema serenità l’esito dell’inchiesta sulle morti nelle Rsa della Lombardia”.

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“Fontana farebbe meglio a prodigarsi nel cercare di porre rimedio agli errori commessi, piuttosto che tentare di promuovere una narrazione in cui le responsabilità sono sempre di qualcun altro. Prima era colpa del governo. Ora dei suoi tecnici. Una tesi assurda. È evidente come i tecnici forniscano indicazioni su di un sistema ideale, spesso distante da quella che è la realtà. Per questo esistono la politica e le Istituzioni, proprio per tradurre all’atto pratico le indicazioni, altrimenti perché non far governare direttamente i tecnici regionali? Questo tentativo di pulirsi la coscienza è inaccettabile” dichiara il consigliere regionale del M5S Lombardia Massimo De Rosa. “La Giunta si nasconde dietro una delibera, ma i problemi sono altri. Ad esempio perché per i pazienti già ricoverati con sintomi, all’interno delle RSA, non è stato previsto nessun distanziamento sociale, anzi se li tamponavano e non stavamo morendo li rimandavano in RSA. Dove usavano gli scalda collo al posto delle mascherine. Dov’erano i dispositivi di protezione individuali promessi a medici e infermieri? Come sono state individuate le RSA considerate idonee a ospitare i casi Covid usciti dagli ospedali? Il presidente Fontana, anche oggi di fronte a migliaia di morti, recita il solo copione che, lungo tutta la durata di questa pandemia, è stato capace di recitare: lo scaricabarile. Questa narrazione è irricevibile” conclude il portavoce del Movimento Cinque Stelle.

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“Nessuno scaricabarile e tantomeno nessuno vuole scappare dalle proprie responsabilità. Infatti le delibere sono atti della giunta, ma le verifiche spettano ai tecnici. È quindi normale affidarsi ai controlli della Ats. D’altronde nemmeno il governatore Nicola Zingaretti ha effettuato personalmente dei controlli nelle Rsa del Lazio: anche lui ha mandato i tecnici, potendosi dedicare agli aperitivi con i cinesi e sui Navigli”. Replica invece Roberto Anelli, Capogruppo della Lega in Consiglio Regionale della Lombardia.

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