Carlo Calenda, ex ministro e già europarlamentare, ha promosso un’iniziativa-appello rivolta alla Germania, coinvolgendo un serie di amministratori di centrodestra e centrosinistra tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Il gruppo di politici ha comprato un annuncio a tutta pagina sul quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) per spronare la Germania a mostrare una maggiore solidarietà di fronte alla crisi scatenata dalla pandemia di nuovo coronavirus.
“Oggi l’Unione europea non ha i mezzi per reagire alla crisi in modo unitario. E se non dimostrerà di esistere, cesserà di esistere. Per questo – si ricorda – 9 stati europei (tra cui Italia, Francia, Spagna e Belgio) hanno proposto l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione dei debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione Europea di risorse sufficienti per un grande rescue plan europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee”.
“L’Olanda capeggia un gruppo di Paesi che si oppone a questa strategia e la Germania sembra volerla seguire. L’Olanda è il paese che attraverso un regime fiscale “agevolato”, sta sottraendo da anni risorse fiscali da tutti i grandi paesi europei. A farne le spese sono i nostri sistemi di welfare e dunque i nostri cittadini più deboli. Quelli che oggi sono più colpiti dalla crisi. L’atteggiamento dell’Olanda è a tutti gli effetti un esempio di mancanza di etica e solidarietà. Solidarietà che molti paesi europei vi hanno dimostrato dopo la guerra e fino alla riunificazione”.
“Il debito della Germania dopo il 1945, era di 29,7 miliardi di marchi di allora. La Germania non avrebbe mai potuto pagare. Nel 1953 a Londra, ventuno Paesi (tra cui Francia, Italia, Spagna e Belgio) consentirono alla Germania di dimezzare il debito e di dilazionare i pagamenti del debito restante. In questo modo, la Germania poté evitare il default. Di quella decisione dell’Italia, siamo ancora oggi convinti e orgogliosi. Lo ripetiamo: in questo caso, con gli “Eurobond” dedicati al Coronavirus, non si cancelleranno o mutualizzeranno i debiti pregressi. Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste. Il vostro posto è con i grandi paesi europei. Il vostro posto è con l’Europa delle Istituzioni, dei valori di libertà e solidarietà. Non al seguito di piccoli egoismi nazionali. Dimostriamo insieme che l’Europa è più forte di chi la vuole debole”, conclude la lettera.
Il manifesto è stato firmato da governatori del Nord Italia e da sindaci dei luoghi più colpiti dalla pandemia, come Gori appunto, poi Beppe Sala, Stefano Bonacini, Giovanni Toti.
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