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Solidarietà in musica

La maratona del Bergamo Jazz Festival: diretta con sorprese

Bergamo Jazz, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti, e l’associazione I-Jazz, in rappresentanza di tutto il jazz italiano, si sono mobilitati per l’ospedale Papa Giovanni XXIII. La buona musica è scesa in piazza “virtuale”

Il Bergamo Jazz Festival è una delle tante bellezze a cui la nostra città ha dovuto rinunciare a causa della pandemia in corso. Un evento sempre tanto atteso, quest’anno più che mai. Quella di marzo 2020 sarebbe stata la 42esima edizione della rassegna per la prima volta diretta da una donna, musicista e interprete d’eccezione, Maria Pia De Vito.

I festival di tutto il mondo sono stati cancellati o rinviati, ma non si può fermare la musica. Bergamo Jazz, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti, e l’associazione I-Jazz, in rappresentanza di tutto il jazz italiano, si sono mobilitati per l’ospedale Papa Giovanni XXIII. La buona musica è scesa in piazza “virtuale” per una raccolta fondi promossa da Cesvi Onlus, organizzazione umanitaria fondata a Bergamo nel 1985, attiva in ventitré paesi in tutto il mondo.

In attesa che si possa tornare a fare musica nei teatri e nelle piazze, nel pomeriggio di giovedì 25 marzo è stata la regina del festival, Maria Pia De Vito, a fare gli onori di casa. “Cari amici ho sentito il dovere morale e civico di cercare di fare qualcosa di utile insieme alla Fondazione Teatro Donizetti – ha detto la cantante in diretta streaming dai canali social di Bergamo Jazz – oggi faremo insieme un viaggio musicale a sostegno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII”.

Un’ora di musica a distanza, ma non per questo priva di emozione. A cominciare “Question for the Angels”, brano di Paul Simon, cantato da Maria Pia De Vito in apertura del concerto. Alla strofa “Who believes in angels? I do”, è stato impossibile non commuoversi. Non poteva di certo mancare la musica di Joni Mitchell nel repertorio proposto dall’artista partenopea, che ha concluso l’esibizione con un brano della sua terra, “Si fosse n’auciello”, poesia scritta dal grande Totò.

La diretta è proseguita con altri musicisti, amici di Bergamo e del Festival. A cominciare dai nostrani Tino Tracanna e Claudio Angeleri, sono poi intervenuti Luca D’Acquino, Massimiliano Milesi, Roberto Cecchetto e Federica Michisanti. Da ultimo, un saluto a sorpresa da Dave Douglas, trombettista di fama mondiale e direttore artistico del Bergamo jazz per quattro mandati consecutivi. “ I love you”, ha detto alla fine dell’esibizione.

La maratona è continuata nella mattinata di venerdì 27 marzo con un messaggio del trombettista Paolo Fresu, direttore artistico in passato del Bergamo Jazz: “sono profondamente legato a questa città per motivi professionali e umani. Ritorneremo a vivere tutti insieme e a condividere la musica”.

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