“Chiuse tutte le attività produttive, tranne quelle essenziali”” Questa la “serrata”, fino al 3 aprile almeno, in tutto il territorio nazionale decisa dal Governo e annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sabato sera nella conferenza stampa dedicata alle misure del Governo per arginare i contagi e i decessi da Coronavirus.
“Ho scelto di non minimizzare, di non nascondere la realtà sotto i vostri occhi. È la crisi più difficile dal secondo dopoguerra. Siamo chiamati a misurarci con immagini e notizie che ci feriscono. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi non sono semplici numeri, sono persone, sono storie di famiglie che perdano gli affetti più cari. Dobbiamo perciò continuare a rispettare le regole, anche se le misure sono severe: rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini non è facile, ma non abbiamo alternative. Solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e chi amiamo”.
Poi l’annuncio della chiusura di tutte le attività produttive sul territorio nazionale. E la lista di quello che rimarrà aperto: supermercati, alimentari, farmacie, servizi pubblici essenziali come i trasporti. Consentite solo le attività produttive rilevanti per il Paese. E l conclusione: “Uniti ce la faremo”.
Nel dettaglio, come spiega il quotidiano Open:
Le fabbriche
Resteranno in attività le aziende dei settori:
alimentare (bevande, filiera agro-alimentare e zootecnica;
tessile (legato agli indumenti di lavoro, escluso l’abbigliamento)
gomma, materie plastiche e prodotti chimici
carta
raffinerie petrolifere
idraulica, impiantistica elettrica e condizionatori
forniture mediche e dentistiche
strumentisca per la filiera alimentare
farmaceutico
I trasporti
Continuerà a essere attivo:
il traffico ferroviario di passeggeri, ma solo interurbano, e di merci
autobus urbani ed extraurbani
taxi e Ncc
autotrasportatori
trasporto marittimo
aerei
Le attività aperte:
supermercati e negozi di generi alimentari
farmacie e parafarmacie
banche
poste
assicurazioni e finanziarie
veterinari
call center
vigilanza privata
imprese di pulizia
igiene urbana
edicole
tabaccai
In serata il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana aveva annunciato dal canto suo una stretta ulteriore per uffici pubblici, artigiani, cantieri (leggi qui).E proprio il governatore Fontana ha commentato positivamente l’annuncio: “Misure necessarie e inevitabili. Finalmente!”
E nel pomeriggio tutti i politici bergamaschi si erano appellati al premier e al governatore lombardo chiedendo di chiudere tutto (leggi qui).
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