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Gli aggiornamenti

A Bergamo 4.645 positivi: “Troppi in giro: probabilmente chiederemo più restrizioni”

L'assessore al Welfare Giulio Gallera: "C'è bisogno di stringere ancora di più i denti, che il motore di questa battaglia sia il senso di responsabilità dei lombardi".

La conferma che l’ospedale da campo in Fiera si farà, ma anche un aggiornamento importante sull’andamento dei contagi e tutte le iniziative che Regione Lombardia sta mettendo in campo per combattere l’epidemia: questi i temi principali della consueta conferenza stampa al Pirellone di giovedì 19 marzo.

“Oggi il presidente ha chiuso il punto stampa parlando dell’ospedale da campo di Bergamo – ha chiarito l’assessore al Welfare Giulio GalleraLa Regione non ha mai voluto bloccare questa iniziativa. Molti sono i presidi che in questo periodo sono sotto pressione, ci confrontiamo con direttori generali, medici e infermieri più volte al giorno. Stiamo mettendo in campo tutto il possibile per alleggerire la fatica degli operatori ma soprattutto per consentire di avere ancora una capacità di ricovero. Siamo arrivati al punto che alcuni presidi non hanno più letti o luoghi disponibili per ricoveri temporanei. Ma allo stesso tempo abbiamo aperto tantissimi letti, arrivando a 1250 posti nelle terapie intensive, col personale che avevamo. Abbiamo possibilità di aprirne altri, ma da un lato nelle terapie intensive mancano i respiratori che protezione civile ci sta inviando piano piano, e dall’altro il vero tema è quello del personale. Più volte abbiamo parlato della possibilità di portare pazienti fuori dalle aree più colpite. Per costruire luoghi che diano risposte abbiamo bisogno di personale, l’abbiamo detto sempre. Oggi la maggiore criticità, più di mascherine e respiratori, è questa. Come è nostra caratteristica esploriamo tutte le strade, per arrivare a risposta risolutiva ma le attiviamo solo quando siamo in grado di portarle a termine. Non siamo persone da annunci, non siamo persone che lanciano proposte tanto per: mercoledì abbiamo chiesto solo di differire l’attivazione dell’ospedale da campo perchè ancora non avevamo la certezza di poter recuperare personale sul territorio italiano o straniero. Si tratta di un presidio medico avanzato, capace di accogliere persone stabili, curarle e seguirle: la prudenza ci ha portato a dire che avevamo bisogno ancora di qualche ora. Il vicepresidente della Croce Rossa cinese ci ha detto che volevano esserci vicini in questa battaglia: abbiamo una quantità non banale di medici e infermieri pronti a venire in Italia a dare una mano. Se abbiamo questa certezza possiamo attivare i lavori. Non abbiamo ancora la precisa indicazione di quando arriveranno ma lo sappiamo e quindi possiamo iniziare perchè c’è già contingente di medici e infermieri altamente specializzati che gestirà attività lì. Abbiamo quindi prospettiva seria, completa e di qualità, di persone altamente qualificate. Presidio medico avanzato lo attiveremo col personale che stiamo reclutando dalle selezioni. Altra buona notizia: sabato mattina prenderanno il volo 53 medici e infermieri cubani che hanno combattuto l’ebola per venire in Italia. Allevieranno presidio di Crema da domenica. Venerdì parte ospedale da campo a Cremona. A Bergamo possiamo dire che si parte”. 

Pietro Foroni, assessore al Territorio e Protezione Civile, è entrato nei dettagli: “Strutture di Cremona, Crema e Bergamo rientrano in una visione di protezione civile nel senso che quando il sistema sanitario non riesce più a reggere con le strutture ordinarie bisogna pensare con velocità a nuovi spazi. Naturalmente, noi siamo soliti annunciare le cose quando abbiamo la certezza di realizzarle: mercoledì mattina sopralluogo tecnico a Bergamo, per verificare l’effettiva realizzabilità di un ospedale di quel tipo dentro la Fiera. Ringrazio a proposito l’Ana che lo metterà a disposizione, è un fiore all’occhiello che ci invidiano tutti. Avrà specifiche funzionalità di tipo sanitario, a complemento dell’offerta sanitaria sulla problematica Coronavirus. In qualche ora risolviamo ultime questione e poi daremo inizio all’esecuzione di questo ospedale: i rappresentanti di Ana e Protezione civile ci dicono che hanno bisogno di 72/96 ore per farlo. Persone già con visione chiara, pronti a lavorare giorno e notte per arrivare alla realizzazione”. 

Prima si era parlato di numeri sui dispositivi di protezione individuale.

“Facciamo il punto sulle mascherine – ha spiegato l’assessore al Bilancio Davide Caparinitanto difficili da trovare: ogni giorno proviamo a comprarne, 57milioni di mascherine comprate, già arrivati in Lombardia 4 milioni di pezzi e appena arrivano noi distribuiamo a chi è in prima linea ed è a contatto diretto col virus. Ambizione è quella di riuscire a darla a tutti. Mascherina è uno dei dispositivi più efficaci per proteggersi anche se non è il solo: ci sono norme igienico-sanitarie da rispettare e noi continuiamo a chiederlo a tutti voi. Il virus si combatte sia nelle corsie di ospedale ma anche coi comportamenti corretti. Abbiamo acquistato anche 611 letti di terapia intensiva, ad oggi acquistati anche 281 respiratori polmonari che vanno ad integrare quelli che la protezione civile nazionale ci darà”. 

Il vicepresidente Fabrizio Sala: “L’ultimo dato evidenzia un 42% di attività rispetto a un giorno normale, rispetto al movimento. Lunedì scorso era il 43%, il dato è ancora molto alto. Incidono molto le attività economiche ma il dato è troppo alto per poter rallentare il contagio. Inizieremo analisi più dettagliata anche sul flusso orario. Il mondo della medicina lombarda si è mosso da tempo: scienziati e istituti stanno studiando il virus, il suo comportamento, l’origine e come si evolve. Abbiamo pensato di dare una mano a questo mondo, soprattutto a chi non ha i mezzi finanziari per portare avanti la ricerca. Da domani su open innovation della Regione, che abbiamo utilizzato anche per la scuola in connessione, apriremo una manifestazione di interesse aperta a tutti per coinvolgere soggetti che possano co-investire con noi: noi stanzieremo 4 milioni, ai quali si aggiungeranno tutti coloro che vorranno. Ricerchiamo: sviluppo di anti-virali e altri tipi di terapie per avere risposta rapida all’epidemie; sviluppo di terapie per affrontare coronavirus attuale e futuri; sviluppo della diagnostica, come tamponi express e metodi più veloci per scoprire il virus e siamo già subissati di mail di aziende che si propongono; sviluppo di strumenti veloci e affidabili che vanno oltre lo stato dell’arte sui portatori di covid-19 e individui asintomatici. Non partiamo da zero, il mondo scientifico della Lombardia è ormai al lavoro da molto tempo, da prima dell’arrivo qui dell’epidemia. Abbiamo anche finanziato tramite bando la ricerca sull’immunologia. Tra qualche giorno il mondo della ricerca potrà dirci qualcosa di positivo per il futuro, non è ancora il momento della cura ma si stanno avvicinando. Questa iniziativa crediamo possa fare da volano a questo grande cuore e senso di responsabilità che molti lombardi e scienziati ci stanno dimostrando mandandoci tutte le loro disponibilità”. 

I numeri su base provinciale di giovedì 19 marzo sono altalenanti.

Il numero dei positivi 19.884 (+2171, dato significativamente più alto rispetto a mercoledì), 7.387 ricoverati (solo +182, molto più basso rispetto a mercoledì), in terapia intensiva 1.006 (+82), crescono ancora decessi 2.168 persone.

Bergamo 4645 (+340)

Brescia 4247 (+463)

Como 338 (+52)

Cremona 2286 (+119)

Lecco 530 (+64)

Lodi 1528 (+64)

Monza e Brianza 495 (+94)

Milano 3278 (+634)

Mantova 636 (+122)

Pavia 1011 (+33)

Sondrio 155 (+80)

Varese 310 (+45)

425 in corso di verifica

“Ce lo ha detto il vicepresidente della Croce Rossa cinese – ha continuato Gallera – Troppa gente è ancora in giro, le misure creano disagio a molti ma è necessario: dobbiamo stringere i denti ancora di più. Questi dati un giorno ci fanno ben sperare, in altri momenti ci sconfortano: ma indicano sempre crescite. Stiamo facendo veramente di tutto a livello sanitario ma se non sono i cittadini a crederci e a combattere non ci sarà genialità o concretezza, non ci saranno aiuti commoventi che stanno arrivando, che ci consentiranno di vincere. C’è bisogno che il motore di tutto questo siate voi lombardi, probabile che si vada a chiedere restringimento delle misure per aiutarci. Dalla Cina gli scienziati, sulla base della loro esperienza, ci stanno dando suggerimenti preziosi ma per prima cosa servono misure di contenimento. Sui trasferimenti, anche giovedì 29 e sono una delle chiavi della resistenza del sistema. Siamo a 3.200 persone, oggi individuato sistema di selezione informatico delle domande. Grazie ai tanti specializzandi che hanno scelto di scendere in campo subito prima della specializzazione, ben 122 in anestesia e rianimazione, 12 in medicina interna, 11 in quella d’emergenza. Per noi bel segnale. Tanti aiuti internazionali, abbiamo anche avuto incontro con i 68 consoli presenti a Milano: chiesto a loro di farsi portatori di un messaggio nei loro Paesi, ovvero che la Lombardia ha bisogno dell’aiuto di tutti ma un domani grazie alla nostra esperienza potrà essere d’aiuto a tante altre nazioni. Oltre al richiamo a stare a casa, stiamo mettendo in campo modello di sorveglianza con medici di medicina generale, stiamo per mettere a disposizione alberghi: vediamo i risultati di domenica, i chilometri più difficili sono gli ultimi. Sono passate quasi due settimane, ci sembrava che il sacrificio fatto restando in casa fosse sufficiente ma il traguardo è ancora lontano: è ora che dobbiamo stringere i denti per tagliare il traguardo vittoriosi”. 

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