Impianti lombardi a regime minimo, come misura preventiva per limitare il più possibile la presenza di personale diretto e dell’indotto, ma allo stesso tempo forniture di cemento garantite, per consentire la prosecuzione delle attività in corso del settore delle costruzioni. È questa la decisione presa da Italcementi, alla luce della preoccupante situazione sanitaria determinata dal diffondersi del coronavirus e in coerenza con le disposizioni del Governo, che richiamano a una minore possibile circolazione delle persone al fine di bloccare il contagio.
Le forniture di cemento rispondono alla necessità del settore di continuare le attività di cantiere, inclusi importanti lavori pubblici. “Per questo motivo – spiega una nota – Italcementi continuerà a garantire la disponibilità del prodotto presso i propri impianti di Calusco d’Adda, Tavernola Bergamasca e Rezzato-Mazzano”.
La rimodulazione delle attività nei tre siti consentirà di ridurre drasticamente la presenza dei lavoratori, contribuendo a limitare ancora di più i contatti tra le persone, in un’ottica di prevenzione del contagio.
La riduzione delle presenze negli impianti lombardi sarà dell’80%.
La sede e gli uffici di Italcementi sono chiusi fin da lunedì di questa settimana e per la prossima, con ricorso allo smartworking
“La misura – conclude Italcementi – va ad aggiungersi alle altre precauzioni e azioni già adottate in tutti i siti del territorio nazionale a partire fin dai primi giorni in cui si è avuta notizia della diffusione del virus. Naturalmente, Italcementi seguirà con grande attenzione l’evolversi della situazione, pronta a rimodulare le proprie decisioni sulla base degli sviluppi del quadro sanitario e normativo”.
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