Dopo il decreto che blinda la Lombardia, firmato in piena notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Elena Carnevali, deputata di Bergamo per il Partito Democratico commenta: “Un provvedimento molto arduo, duro quello approvato, ma necessario”.
“Chiedere di ‘evitare’ gli spostamenti fuori regione e dentro il territorio, ‘salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute’ è la cifra che il nemico invisibile agli occhi – il Coronavisurs – non si è fermato. Anzi i numeri crescono fortemente, con previsioni che possono essere maggiori della capacità di assorbimento nelle rete ospedaliera. L’attività negli ospedali è stata riprogrammata, sono nati i centri “HUB per il COVID-19” come aziende ospedaliere di riferimento, tutti gli operatori sanitari, a cui va una gratitudine immensa, sono sottoposti a turni estenuanti con l’impegno di riuscire a garantire il numero sufficiente di posti letto nei reparti e nelle terapie intensive per assicurare cure adeguate per tutti. Le zone rosse non sono bastate e quello che abbiamo fatto per contenere il contagio non è stato sufficiente”.
E prosegue: “In una domenica 8 marzo, giornata della donna, di pieno sole e di desiderio di vitalità, sembra uno stridore. Eppure siamo catapultati in un altro mondo. Da giorni l’escalation delle infezioni e contagio non solo non rallenta, ma cresce inesorabilmente. Se non vogliamo collassare il servizio sanitario regionale già al limite della sue capacità tocca a noi, cittadini innanzitutto. Vita individuale e conseguenze collettive sono inscindibili. Interrompere la diffusione del contagio è diventata la necessità prioritaria. Prima si recide e prima torneremo alla normalità. Il prezzo è salato perché la libertà è un bene inestimabile in ognuno, come il lavoro , l’esigenza di fare ed essere impresa, del diritto alla scuola e all’istruzione, alla cultura e alla socialità. Serviranno misure straordinarie economiche e finanziarie, che non mancheranno, consapevoli dell’impatto di questa epidemia su scala nazionale e mondiale”.
Serve, conclude la parlamentare “rispondere a tutte le esigenze interpretative del decreto per agire in modo coordinato. Il primato su tutto oggi è quello della salute individuale e collettiva perché da questa dipende ogni singolo diritto e la nostra libertà. Oggi e fino al 3 aprile allo stato attuale dovremo essere capaci di un rigoroso rispetto delle limitazioni e delle precauzioni. Oggi, riscopriamo ancor di più il valore del principio di solidarietà e di corresponsabilità tra gli essere umani. Ed il primo dovrebbe essere quello tra e con le istituzioni come abbiamo fatto fin qui. Siamo stati capaci di superare momenti ancora più drammatici nella storia di questo Paese. Così accadrà anche in questo circostanza”.
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