Una sala riunioni colma, con tutti i sindaci della provincia di Bergamo e i parlamentari, in collegamento diretto con la Regione Lombardia: domenica sera, 23 febbraio, al Centro Congressi Giovanni XXIII, gli amministratori bergamaschi sono stati aggiornati sulla situazione del coronavirus.
L’indicazione, messa subito in chiaro, è stata che non siamo in presenza di una pandemia ma in un momento in cui il virus ha una contagiosità elevata: ai sindaci non è stata data nessuna certezza sul legame tra i casi della nostra provincia con il focolaio del Basso Lodigiano.
Sono 118 i pazienti riconosciuti positivi in regione: il 50% è a casa, il 40% ricoverato e il 10%in terapia intensiva.
Le procedure finora hanno trovato pazienti positivi ma asintomatici, fatto che rende rilevante il numero.
Confermata la chiusura dei locali di intrattenimento (pub, bar, discoteche) dalle 18 alle 6 del mattino, per limitare gli assembramenti.
Cinema, teatri e musei chiusi (la Gamec fino a nuovo ordine).
Rimangono aperti gli uffici pubblici, compresi i centri diurni disabili, le attività sociosanitarie e le attività produttive: aperti anche i centri commerciali in settimana, mentre nel weekend rimarranno aperte solo le zone food. Per una settimana sospesi anche i mercati comunali.
Sono ancora in corso valutazioni relative alle attività sportive sospese.
Lunedì 24 e martedì 25, in via preventiva e in attesa di nuove indicazioni, rimangono chiusi anche i centri per l’impiego della Provincia di Bergamo.
Per chi si dovesse trovare in quarantena a casa, sarà vietato uscire dalla propria camera e potrà muoversi solo con mascherina e guanti previa disinfestazione degli ambienti.
Sospese, come già annunciato, le funzioni religiose mentre i funerali verranno svolti in forma privata.
In serata dovrebbe essere firmata l’ordinanza della Regione, poi sarà operativa.
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