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Dal viminale

Taser in arrivo per Polizia e Carabinieri: “Buon deterrente, meno rischioso della pistola”

Novità accolta con favore dal questore Auriemma e dal comandante Storoni. Nel giro di un anno la dotazione (con qualche avvertenza)

Dopo aver superato il periodo di prova, il taser entrerà ufficialmente nel corredo delle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi il Viminale, con l’approvazione del Consiglio dei Ministri, ha stabilito che entro un anno la pistola che “spara” scariche elettriche per immobilizzare i malintenzionati diventerà dotazione ordinaria per Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

La sperimentazione è stata lunga, dal 5 settembre 2018 fino al 5 giugno 2019, e ha coinvolto dodici città italiane (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi, Genova). Alla fine il taser (acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle) ha trovato parere positivo anche da parte del prefetto Franco Gabrielli, direttore generale della Polizia di Stato: “Riteniamo buoni i risultati ottenuti anche grazie all’intelligente utilizzo fatto dai nostri operatori”, il suo commento.

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In 12 città le forze dell’ordine sperimentano il taser

La novità è accolta con parere favorevole pure dai vertici di Polizia e Carabinieri bergamaschi. Il questore Maurizio Auriemma spiega che “si tratta di una buona via di mezzo tra il bastone sfollagente e la pistola, poiché con molti meno rischi di quest’ultima è possibile immobilizzare soggetti pericolosi e magari sotto l’effetto di sostanze che ne alterano lo stato psico-fisico. La sperimentazione è andata bene nelle città in cui è stata svolta. Adesso siamo pronti anche noi. Del resto la Polizia è in continua evoluzione e al passo con i tempi”. 

Sulla stessa linea Paolo Storoni, comandante provinciale dell’Arma: “Potrà essere un ausilio molto utile nei nostri interventi – le sue parole – con molti meno rischi per l’incolumità del soggetto da bloccare. I collaudi effettuati hanno dimostrato che, se utilizzato nelle modalità corrette, il pericolo è ridotto quasi a zero. E in ogni caso è inferiore a quello di un’arma da fuoco. Il mio parere quindi è positivo, perchè il taser è meno invasivo e ha maggior efficacia della pistola”. 

La decisione interesserà anche le Fiamme Gialle, ma in misura più ridotta per il numero inferiore di servizi di ordine e sicurezza pubblica della Gdf, che si occupa maggiormente di indagini finanziarie.

Il taser è già impiegato da qualche anno in diversi Paesi del mondo come Usa, Regno Unito e Francia.

Nonostante i riscontri positivi della sperimentazione svolta in Italia, ci sono alcune indicazioni del Viminale. Come la distanza consigliabile per il tiro efficace, dai tre ai sette metri. L’apparecchio non va mai utilizzato nel contatto diretto con l’aggressore. L’agente di polizia deve considerare le condizioni di vulnerabilità del soggetto che si trova di fronte, come una donna in stato di gravidanza o una persona con disabilità. Dopo ogni utilizzo, infine, bisogna contattare il personale sanitario che deve rilasciare un certificato medico.

messina locale

Proprio su questi aspetti esprime le sue perplessità il comandante della Polizia Locale di Bergamo, Gabriella Messina: “Questa decisione del Viminale non riguarda noi – spiega – . In ogni caso in occasione dell’ultimo Decreto sicurezza, il Comune ha avuto la possibilità di sperimentare il taser in città, ma la proposta non è stata approvata a Palazzo Frizzoni. Meglio così, per me è troppo rischioso il suo utilizzo. Preferisco continuare con il bastone che abbiamo in dotazione”.

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