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World economic forum

Rabbia e amarezza, le parole di Greta Thunberg a Davos

Greta Thunberg alle otto e trenta di martedì mattina, con addosso una felpa rosa, è salita sul palco del World Economic Forum a Davos e, anche questa volta, lo ha fatto con le idee molto chiare.

“Non è stato fatto abbastanza per l’ambiente, le emissioni di Co2 sono ancora troppo alte”. Queste sono le prime parole di Greta Thunberg, pronunciate con l’amaro in bocca sul palco del World Economic Forum a Davos, martedì mattina.

La giovane svedese, però, non si lascia demoralizzare: sa che questo è solo l’inizio della lotta per il pianeta.

Sa di essere ascoltata e, soprattutto tramite i profili social, sa di essere capita. Non teme che la sua voce sia afona. Con un filo di disappunto, però, la Thunberg fa notare che è consapevole del fatto che i ragazzi non siano ancora al centro della discussione ambientale. I giovani devono essere protagonisti del mondo che gli è stato dato in eredità e devono essere in grado di occuparsene, di tutelarlo e riparare i danni che sono stati fatti, almeno quelli per cui si è ancora in tempo per porvi una soluzione.

L’attivista svedese, inoltre, ammette che non si parla di scienza come lei vorrebbe: “La scienza al centro del dibattito.” I cambiamenti climatici sono dannosi, provocano morti, ma soprattutto danni irreparabili all’ambiente e non c’è tempo da perdere, bisogna mettersi in gioco.

Successivamente, parla direttamente con il Social media, lo avverte. Deve essere comunicato che l’innalzamento della temperatura anche solo di una frazione di centigrado è pericoloso; questo dato non viene mai pubblicato, ma Greta lo dice senza paura “Io lo dirò fino a quando non lo scriverete”.

Nel prossimo anno e mezzo si aspetta molto “soprattutto che si inizi ad ascoltare la scienza e che si inizi a trattare la crisi per quello che è.”

L’attivista è stanca che la crisi ambientale venga addolcita con parole dolci o soft. Il pianeta è in crisi, non “in pericolo di crisi” o “a rischio” o qualsivoglia modo si desideri usare per descrivere la situazione attuale.

Greta Thunberg vuole che questo periodo storico climatico venga chiamato crisi, proprio perchè sia chiara la gravità della situazione.

Altri propositi per il nuovo anno? Ovviamente: “Il mondo deve arrivare all’obiettivo ‘zero emissioni’ il prima possibile. I Paesi devono arrivare all’obiettivo al più presto e devono aiutare i paesi più poveri a mettersi in linea.

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