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Dal 25 aprile

Festival Pianistico 2020: protagonisti Schubert e Bruckner. E Martha Argerich

"Armonie sospese" è il titolo dell'edizione numero 57 nel centenario della nascita di Arturo Benedetti Michelangeli

È stato presentato a Bergamo il Festival Pianistico Internazionale 2020 (dal 25 aprile al 13 giugno) che, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori, appartiene al grande patrimonio culturale della città e al suo ruolo sul piano internazionale, alla sua storia come al suo futuro.

E la voce della grande musica nel panorama internazionale attraverso il Pianistico si alza ancora più alta quest’anno perché, come ha illustrato il direttore Pier Carlo Orizio, si è scelto un tema, un programma che da una parte con Franz Schubert, con i suoi capolavori, celebra all’ennesima potenza proprio il pianoforte per il quale il Festival si è guadagnato il ruolo della rassegna più importante al mondo, e dall’altra con Anton Bruckner, ritenuto da molti il maggior sinfonista dopo Beethoven, anticipa di 4 anni quelle che saranno le grandi iniziative per il bicentenario della nascita nel 2024.

Ancora una volta una straordinaria sfida per il Festival attraverso interpreti di altissimo profilo, mostri sacri della grande musica, a cominciare dalle sere inaugurali, e attraverso giovanissimi talenti colti proprio al loro sbocciare in anticipo su tutti come è stato per Alexandra Dvogan che dopo la prima assoluta dello scorso anno torna al Festival con due date.

E due le date anche per Martha Argerich che inaugura a Bergamo e a Brescia, rispettivamente il 25 e il 26 aprile, concerti dedicati ad Arturo Benedetti Michelangeli che tanta parte ha avuto nel Festival.

Armonie sospese” è il titolo del 57° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, dedicato ai due grandi compositori romantici. Dopo Schumann e Brahms lo scorso anno, nel 2020 il Festival continua così l’esplorazione del Romanticismo attraverso due compositori austriaci dei quali verranno eseguite le principali pagine musicali.

Il festival ospita da sempre l’élite della grande musica nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Sociale di Bergamo Alta facendo delle due città la culla della musica classica anche con il coinvolgimento di palazzi, chiese e antichi chiostri.

Fin dagli esordi, quando per cinque anni vide esibirsi Arturo Benedetti Michelangeli, ha come protagonista indiscusso il pianoforte, che, oltre che dominare la scena come strumento solista, è spesso anche il prestigioso interlocutore delle grandi orchestre internazionali dirette da nomi di spicco.

La storia del Festival è indissolubilmente legata alla figura di Arturo Benedetti Michelangeli di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Agostino Orizio plasmò nel 1964 la prima edizione proprio in omaggio ai 25 anni di insegnamento di ABM. All’interno di questa 57esima edizione sono numerosi i riferimenti al Maestro, a partire, come detto, dall’inaugurazione del 25 aprile con Martha Argerich, interprete del Concerto in sol di Ravel: “Arturo Benedetti Michelangeli è stato il più autorevole interprete del repertorio francese e in particolare di questo brano – racconta il direttore artistico Pier Carlo Orizio – e alla sua memoria vogliamo dedicare il concerto. All’interno di tutto il programma abbiamo previsto alcuni brani cari al repertorio del Maestro, come i concerti di Grieg e Liszt”.

All’interno del volume annuale del Festival saranno pubblicati inoltre vari scritti dedicati al Maestro: un saggio di Piero Rattalino e, sempre a cura del Centro ABM, un ricordo del concerto del 1980 a Teatro Grande, ultima esibizione italiana del grande pianista. E ancora, in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano presieduto da Camilla Baresani, un’appassionante lezione-evento sulla vita del Maestro.

Quanto al tema scelto quest’anno, il direttore artistico Orizio spiega: “Con Schubert il Festival rientra nel suo alveo più naturale, il pianoforte. Molti saranno i programmi a lui dedicati, in tutto o in parte. Tra i capolavori che verranno eseguiti non potevano mancare le ultime sonate, gli Improvvisi, l’Arpeggione e una rarità come la trascrizione di Liszt della Fantasia Wanderer. Schubert è ritenuto uno straordinario melodista al pari di Čajkovskij. Nel titolo di quest’anno facciamo però riferimento all’armonia. Già Alfred Brendel sosteneva che l’armonia e l’arditezza delle modulazioni dell’ultimo Schubert anticipassero di quasi sessant’anni il linguaggio di Mahler. Altri vedono le “divine lunghezze” schubertiane proiettate sulle grandi sinfonie bruckneriane. Quel che è certo è che nel linguaggio armonico di Schubert, che ha influenzato compositori molto lontani a lui nel tempo, abbondano le più ardite sospensioni, da cui il titolo Armonie sospese”.

Di Bruckner, ritenuto da molti critici il maggior sinfonista dopo Beethoven, saranno eseguite la Quarta e la Sesta Sinfonia. È la prima volta che il nome di Bruckner compare a pieno titolo nel Festival: “Nel nostro Paese solo negli ultimi anni le sue opere maggiori hanno cominciato a conquistare una relativa popolarità, altre come la Sesta Sinfonia in programma con Mikhail Pletnev sono del tutto sconosciute al grande pubblico – continua Orizio – Colmare questa voragine è un impegno, gravoso ma esaltante, che il Festival vorrebbe assumersi per i prossimi anni in previsione del bicentenario dalla nascita che cadrà nel 2024″.

Mikhail Pletnev (foto Irina Shymchak)
Mikail Pletnev, foto di Irina Shymhak

Come una sorta di preview, un doppio appuntamento introduce il cartellone principale il 21 aprile in Auditorium San Barnaba a Brescia e il giorno successivo in Sala Greppi a Bergamo. Piero Rattalino, uno dei massimi musicologi italiani e storico consulente artistico del Festival, è ospite con una conferenza – concerto dal titolo Schubert vita gaia e terribile accompagnato dalla pianista Ilia Kim.

Martha Argerich darà il la al 57° Festival il 25 aprile al Teatro Sociale di Bergamo e il 26 al Teatro Grande di Brescia, accompagnata dalla Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, con il Concerto in sol maggiore di Ravel. Nella stessa serata Theodosia Ntokou, che debuttò al Festival nel 2018, eseguirà il Concerto n.2 in sol minore di Saint-Saëns, eseguito solo una volta in tutta la storia del Festival.

La storica orchestra inglese Philharmonia Orchestra tornerà dopo oltre 20 anni dalla sua ultima apparizione al Festival diretta da Pier Carlo Orizio il 4 maggio a Bergamo e il 5 a Brescia con solista Giuseppe Albanese, già affiancato alla Filarmonica del Festival durante la prima tournée italiana dello scorso novembre.

Tra i ritorni più attesi quest’anno, Mikhail Pletnev dirigerà la Russian National Orchestra con solista il giovane pianista russo Dmitry Shishkin con un programma che riassume meglio di ogni altro lo spirito del Festival di quest’anno, sorta di programma “manifesto”.

E ancora, Alexander Lonquich, che, alla sua 25esima apparizione al Festival, porterà un programma interamente dedicato a Schubert. Confermata la presenza dei grandi Arcadi Volodos e Grigory Sokolov in recital in entrambe le città.

Dopo l’esordio in Italia lo scorso anno a Brescia, dove si impose all’attenzione come talento straordinario e i numerosi successi riportati in Italia e all’estero, la tredicenne Alexandra Dovgan sarà di nuovo ospite del Festival, questa volta per un doppio appuntamento il 9 maggio a Bergamo e l’11 a Brescia. Date che si annunciano tra le più attese.

Chiuderà il cartellone dei due teatri la Athens State Orchestra diretta da Stefanos Tsialis, per la prima volta al Festival, con solista il bresciano Federico Colli, uno dei più talentuosi giovani pianisti sulla scena internazionale. In programma la “Romantica” di Bruckner e il celebre Concerto di Grieg, eseguito recentemente dal pianista bresciano diretto da Pier Carlo Orizio con la Royal Philharmonic Orchestra a Londra.

alexandra dvogan
Alexandra Dovgan

Nella direzione di un Festival che guarda anche ai giovani talenti e valorizza la formazione, si rinnova il legame con i Conservatori delle due città attraverso i Concerti con i giovani talenti dei Conservatori di Brescia e di Bergamo.

Mentre due giovani pianisti under 30, entrambi vincitori di concorsi internazionali, saranno ospiti per la prima volta nell’ambito di Festival e Dintorni, la sezione che porta il Festival fuori dalle due città coinvolgendo tutto il territorio. Si tratta di Alexander Gadjiev, vincitore al concorso di Hamamatsu 2015 e nominato BBC New Generation Artist per il biennio 2019-21, e Ivan Krpan, primo premio al Busoni 2017.

E ancora a Festival e Dintorni, per gli italiani Alessandro Taverna, Andrea Bacchetti, Carlo Guaitoli e Filippo Gorini, primo premio al Concorso Beethoven di Bonn, quest’anno impegnato anche per una data al Teatro Sociale di Bergamo dedicata a Schubert.

Come di consueto il 28 maggio il tradizionale Concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia a Brescia nella Chiesa di San Francesco. Sarà il Coro de I Piccoli Musici di Casazza al fianco della Filarmonica del Festival, diretta da Roberto Misto, in prima assoluta ad eseguire lo Stabat Mater di Mauro Zuccante, composizione per coro e orchestra dedicata proprio alle Vittime della strage.

Intanto il 2020 inizia con uno speciale Aspettando il Festival mercoledì 5 febbraio alle 20 al Teatro Sociale di Bergamo. Il Festival ospiterà la Janáček Philharmonic Ostrava Orchestra diretta da Dmitri Jurowski con al violoncello Steven Isserlis, solista nel Secondo Concerto per violoncello e orchestra di Kabalevskij. In programma anche l’Ouverture da “Z mrtvého domu” (“Da una casa di morti”) di Janáček e la Sinfonia n. 5 di Prokof’ev. I biglietti, da 10€ a 25€, saranno in vendita a partire da martedì 21 gennaio online su Vivaticket e in biglietteria Propilei di Porta Nuova.

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