• Abbonati
L'iniziativa

“Più attenzione alle persone con malattie mentali”: l’appello in ricordo di Elena Casetto

La Conferenza nazionale Salute Mentale, la campagna "E tu slegalo subito", l'Unione Regionale Associazioni per la Salute Mentale Lombardia e il Forum delle Associazioni per la Salute Mentale di Bergamo organizzano un incontro a Bergamo

A sei mesi dalla morte di Elena Casetto, 19 anni, ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, legata al letto e trovata carbonizzata a seguito di un incendio nel reparto forse partito dalla sua stanza, la Conferenza nazionale Salute Mentale, la campagna “E tu slegalo subito”, l’Unione Regionale Associazioni per la Salute Mentale Lombardia e il Forum delle Associazioni per la Salute Mentale di Bergamo, lanciano un appello perché ci sia una svolta “nella presa in carico delle persone con problemi di salute mentale” non solo a Bergamo ma anche nel resto del Paese.

E per questo organizzano un incontro, proprio a Bergamo, il prossimo 13 febbraio al quale sono stati invitati il ministero della Salute, il Comune di Bergamo, l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Asst Bergamo Est, l’Asst Bergamo Ovest, l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, l’assessorato al Welfare della Regione Lombardia, la Conferenza delle Regioni e l’Anci.

leggi anche
Il rogo all'ospedale Papa Giovanni
La ricostruzione
Il dramma di Elena, morta bruciata a 19 anni nel letto d’ospedale

Della morte di Elena Casetto si sta occupando la magistratura per accertare eventuali responsabilità. Ma rimane il problema dell’uso frequente, non solo a Bergamo, della contenzione nei reparti psichiatrici. E le associazioni organizzano l’incontro del 13 febbraio per cercare di far emergere il problema.

“Obiettivo dell’incontro è promuovere l’impegno delle istituzioni – si legge nell’appello – affinché dalla morte di Elena prenda avvio un cambiamento nella presa in carico delle persone con problemi di salute mentale. Perché la pratica della contenzione, atto inumano e degradante per chi lo subisce ma anche per chi lo attua, sia abolita nei servizi socio-sanitari, dove è pratica diffusa come denunciato dal Comitato Nazionale per la Bioetica. Perché Bergamo diventi città libera da contenzione, come è successo in altre realtà in Italia dove la contenzione è stata superata. Nostro impegno è che da Bergamo prendano avvio iniziative in tutto il Paese per costruire città libere da contenzione: per il superamento della contenzione e di ogni pratica lesiva della dignità e dei diritti delle persone nei luoghi della cura”.

Le adesioni all’appello, da tutta Italia, sono già oltre cento ed è stato sottoscritto, per esempio, da don Virginio Colmegna (presidente della Casa della Carità), don Luigi Ciotti (Libera), Francesca Chiavacci (Arci nazionale) e Patrizio Gonnella (Antigone).

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Elena Casetto
Il 13 agosto 2019
Elena morì nel rogo in ospedale: “Mai più contenzione nelle strutture sanitarie”
incendio ospedale
Bergamo
Morì nell’incendio del Papa Giovanni: “La ricorderemo in silenzio, senza slogan urlati”
Elena Casetto
La lettera
Morì tra le fiamme legata al letto dell’ospedale, si colmino le lacune del sistema sanitario
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI