La buona notizia del congelamento delle tariffe sul 95% della rete autostradale fino a giugno del 2020 non deve trarre in inganno i consumatori.
Secondo le attuali norme che regolano i rapporti tra Ministero dei Trasporti e Concessionari gli aumenti che vengono congelati oggi sono solo rinviati. Le attuali norme andrebbero ridisegnate a favore dell’interesse pubblico e riducendo quello dei Concessionari ma siamo ancora lontani da una riforma del settore che metta al centro la sicurezza e la qualità dei servizi.
“Una fetta di rete lombarda (quella nata su basi federaliste) continua invece la sua corsa tariffaria – afferma Dario Balotta, presidente dell‘Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti -. La Brebemi aumenta del 3,79% i pedaggi, la Pedemontana lombarda dello 0,80% mentre la Tangienziale Est Esterna di Milano non è negli elenchi dei gestori che aumentano ne tra quelli che non aumentano. Aumentano anche le Autovie Padane ex Centropadane del 4,88% e la CAV Concessionarie Autostradali Venete (gestisce il passante di Mestre) dell’1,20%. Brebemi che pratica già tariffe doppie rispetto a quelle medie si conferma la più cara d’Italia. Nel 2017 aveva aumentato del 7,88%, nel 2018 del 4,69% e lo scorso anno del 4,19%. Sono aumenti ingiustificati che dimostrano la crisi in cui versano le nuove tratte Brebemi e Pedemontana con un traffico insufficiente per ripagare i debiti contratti, mentre l’aumento di Autovie Padane è il regalo di Natale del Governo al nuovo gestore della tratta che recentemente ha rilevato la Centro Padane”.
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