Gollini 6: Di pugno anziché in presa al 39’. Specchio della giornata balbettante della squadra.
Toloi 6: Preoccupato da Zaccagni, manca negli inserimenti. Chi l’ha visto nella chiusura sul raddoppio veronese? Rimedia nel finale: suo l’assist decisivo per il 3-2 finale.
Djimsiti 7: Di testa svetta con autorità. Non a caso il gol decisivo di piede che ci fa dire: se vinci queste partite nulla è impossibile.
Palomino 6: Bella statuina di un presepe da cui il gol veronese da rimessa laterale. Poi diventa muro.
Hateboer 6: Spinge meno del solito, ma non corre rischi dietro.
Pasalic 5,5: Gioca con l’impressione di gestire le forze. Non brilla come altre volte.
Freuler 5: Testa già sull’aereo per la Champions, esce per infortunio.
De Roon (Dal 9′ st) 6: Porta sostanza in mezzo al campo. Quella che mancava negli altri attori.
Castagne 6: Schierato a sinistra, non ha dalla sua il piede buono che rimane il destro. Prestazione sotto tono salvata dal procurato rigore.
Gomez 7: Con Palomino divide l’ingenuità del primo gol di Di Carmine. Poi diventa spesso imprendibile per la difesa veronese. Il migliore in una giornata iniziata ad handicap.
Ilicic 5: Quasi mezz’ora a luci spente e senza voglia. Con l’attenuante del ginocchio che scricchiola.
Malinovskyi (Dal 27′ st) 6,5: Entra lui e si accende la lampada ad Arco di Castiglioni che vale il primo gol italiano. Deve trovare più applicazione nei passaggi.
Muriel 6: Perché è l’unico rigorista. Davanti alla porta errori da match scapoli ammogliati. Torna Luis di nome e di freddezza dal dischetto. Ma non sempre basterà.
Barrow (Dal 32′ st) S.V.
Gasperini 7: L’allievo Juric dopo qualche ripetizione con esoneri vari ha imparato la lezione. Non basta, però, perché il maestro si è tenuto qualche colpo nascosto. Non a caso eletto migliore allenatore.
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