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Il volume

“Noir bergamasco. L’ombra dei disciplini”: il nuovo romanzo di Carminati

Bergamo medievale rivive in un moderno thriller dove passato e presente si intrecciano in una storia a tinte fosche che lascia col fiato sospeso.

Bergamo, al centro del rinnovato interesse dopo il recente riconoscimento Unesco delle sue Mura storiche, vede prosperare una serie di iniziative culturali dal respiro internazionale.

Una di queste si svolge nel Palazzo Fogaccia di Clusone, che ospita un convegno sull’arte pittorica di Giacomo Busca, detto Borlone, felice autore della trilogia
della Morte, commissionatagli dalla Confraternita dei Disciplini, potente a Bergamo nel tardo Medioevo, tanto da promuovere un pellegrinaggio diretto a Roma, per ottenere il perdono dell’anatema di Papa Giovanni XXII contro i cittadini orobici e progettare una Crociata contro i Turchi, che mai si farà.

Durante i moderni lavori accademici, volti a rivendicare la supremazia del pittore bergamasco nel panorama delle “Danze macabre” prosperate soprattutto nel Nord Italia ed Europa, si verificano alcuni omicidi a distanza di poche ore, nell’arco della stessa notte.
Per quale motivo? E chi è, o chi sono, gli assassini? Che filo rosso – questa volta davvero un filo rosso di sangue – lega un serafico porporato della Curia pontificia, monsignor Antonino Pievanelli, docente di Storia della Chiesa, nativo di Albino, ad un vecchio e sulfureo monaco svedese, padre Axel Karlsson, in odore di eresia, allo scapigliato e ribelle professore della Sorbona, Jérôme Leclerque, e infine ad una docile suora scandinava, madre Norberta, assegnata alle necessità degli illustri ospiti durante il soggiorno scientifico?

A ipotizzare la complessa rete di connessioni fra i misteriosi decessi, che si configurano immediatamente come gesti criminali, è un altro degli accademici lì convenuti, il professor Jakub Selek, dell’Università di Tel Aviv, il quale indaga con lo spirito prettamente laico, proprio della sua formazione, poco prima di dovere lasciare l’inchiesta ufficiale alla Polizia.

E scopre con grande sorpresa l’unica spiegazione possibile: dietro quegli omicidi c’è… la mano di un colpevole che non poteva stare di casa se non nella cittadina bergamasca, dove un geniale pittore come Giacomo Busca aveva conferito alla morte una nuova dimensione e una differente dignità, riscattandola per la prima volta in chiave moderna dai vincoli e dai retaggi medievali, che si trascinava appresso dalla notte dei tempi…

romanzo noir

L’AUTORE

Marco Carminati è nato a Treviglio nel 1953. Scrittore appassionato di storia e cultura locale, è autore di una collana di romanzi ambientati nel territorio bergamasco,
con l’ambizione di rivisitare, attraverso la finzione narrativa, alcune singolari vicende di questa terra e questa gente. Con Grafica & Arte ha pubblicato Le ali nere del Caravaggio; Vince Luna! Un frammento della nostra storia sepolto lungo la via Argentea; Contessa Clara mia diletta… Pagine bergamasche del primo Verdi patriota, dal suo Nabucco alla coscienza nazionale; Gli ultimi leoni. Come le Mura di Bergamo furono salvate; Sacra Maestà, ho Bergamo nel cuore. Un’autobiografia mai scritta da Giacomo Quarenghi e Giallo bergamasco, Intrighi e spie in terra orobica nella Belle Époque.
Ha scritto una sessantina di libri, fra romanzi, raccolte di racconti, saggi e volumi fotografici.
Ha collaborato con testate nazionali e locali, alcune delle quali ha diretto, e con emittenti televisive. È Accademico dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo
e Cavaliere di Merito del Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio.

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