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L'intervista

“Dopo 15 anni in Brasile inizio una nuova fase della mia vita a Casirate d’Adda” fotogallery

Leonardo Comotti, ingegnere meccanico bergamasco, di 24 anni, che dopo aver vissuto per 15 anni in Brasile si è trasferito a Casirate d'Adda per lavoro

Con la passione e l’impegno si possono raggiungere i propri obiettivi. Ne dà prova Leonardo Comotti, ingegnere meccanico bergamasco, di 24 anni, che dopo aver vissuto per 15 anni in Brasile si è trasferito in Italia per lavorare a Casirate d’Adda.

In un periodo in cui moltissimi giovani italiani emigrano in cerca di un’occupazione generando la cosiddetta “fuga dei cervelli”, il suo ritorno rappresenta un messaggio significativo: mostra che ci sono ancora realtà virtuose e il nostro Paese è ancora in grado di dare opportunità ai giovani.Lo abbiamo intervistato per saperne di più.

Ci racconti di lei

Sono nato a Treviglio dove ho vissuto fino a quando avevo nove anni, poi insieme ai miei genitori mi sono trasferito in Brasile per stare più vicini alla famiglia di mia mamma, che è brasiliana. Dopo essersi laureata in educazione fisica si è trasferita per lavoro a Milano come insegnante, e ha conosciuto mio papà, trevigliese, che lavorava come ristoratore. Hanno formato famiglia e poi sono nato io: abbiamo vissuto a Treviglio fino a quando siamo partiti alla volta di Minas Gerais, stato brasiliano situato nella regione geografica del Sudeste.

È stato difficile ambientarsi?

Non conoscendo bene la lingua e avendo solo nove anni, all’inizio non è stato facile: ero già andato alcune volte in Brasile ma capivo solamente poche parole del portoghese.Col tempo,sono riuscito ad ambientarmi, ho vissuto e studiato là per 15 anni. L’Italia e il Brasile sono caratterizzati da stili di vita differenti, il secondo è un Paese esotico e per esempio i rapporti sociali sono più calorosi, ma mi piacciono entrambi.

E come sono le scuole in Brasile?

Le scuole superiori sono diverse perchè in Italia l’offerta formativa presenta diversi indirizzi e aree, mentre là non c’è questa separazione: viene fornita una preparazione uniforme, uguale per tutti. Ci sono istituti che prevedono specializzazioni per indirizzo ma sono minoritari.

Poi è tornato in Italia?

Sono tornato in Italia lo scorso settembre. Mi sono laureato in ingegneria meccanica all’Universidade Federal de São João del-Rei (UFSJ), l’Università federale a São João del-Rei, in Brasile. Ho deciso di frequentare questo percorso perchè mi interessava particolarmente: nella scelta per i miei studi ho valutato ciò che mi piaceva e le prospettive lavorative che avrebbe potuto offrire, ma a incidere maggiormente è stata la passione per questo settore. È fondamentale, infatti, orientarsi verso l’ambito lavorativo per cui si è appassionati dovendo lavorare tutti i giorni.

Leonardo Comotti
Leonardo Comotti in Università mentre sviluppa un progetto

E come è andata dopo la laurea?

Mi sono laureato a fine luglio di quest’anno e a settembre ho fatto ritorno in Italia, trasferendomi per lavorare a Casirate d’Adda. Sono stato assunto in un’azienda metalmeccanica tra le leader mondiali nel settore dei meccanismi che progetta e produce, dove avevo svolto lo stage per due mesi nel 2017, poi ero tornato in Brasile per concludere gli studi. Mentre stavo per laurearmi avevo cominciato a cercare opportunità lavorative e ho appreso di questa possibilità che si è realizzata. Sono molto felice perchè sin dallo stage era stata un’esperienza bellissima, mi erano piaciuti subito l’attività da svolgere e l’ambiente lavorativo. Così, dopo aver trascorso 15 anni in Brasile, ho iniziato una nuova fase della mia vita.

La sua storia dà un messaggio positivo: l’Italia sa ancora dare opportunità ai giovani

Si, è un bel messaggio. Con passione e dedizione, seguendo le proprie attitudini si possono raggiungere i propri obiettivi.

Per concludere, quali sono i suoi progetti per il futuro?

È difficile e forse un po’ presto per parlare del futuro: voglio vivere al meglio possibile questa esperienza ed essere felice.

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