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Non è un gioco!

Fascismo e nazismo: la mancanza di consapevolezza da parte dei giovani

La loro età non può e non deve diventare un alibi, come spesso proposto dai genitori stessi, quanto piuttosto un’opportunità che possa consentire di comprendere meglio la pericolosità di questo ritorno

“Vergogna, il nazismo non è un gioco”: sono queste le parole di indignazione espresse da un cittadino di fronte all’esposizione di simboli nazisti da parte di alcuni ragazzi durante l’edizione 2019 del Lucca Comics & Games. Accompagnato da un carro armato, il gruppetto ha sfilato munito di uniformi delle SS e bandiere con croci celtiche, un atteggiamento che non ha colpito soltanto i partecipanti, ma anche gli organizzatori dell’evento che hanno prontamente provveduto a denunciare il tutto.

Ciò che però preoccupa maggiormente è come questo non sia un fatto isolato, ma soltanto uno degli esempi di un’escalation nazionalista che progressivamente sta prendendo piede in tutta Europa.

Complice l’indifferenza di molti e il cambio di pelle attuato negli ultimi anni, il fenomeno si è silenziosamente ampliato raggiungendo livelli sempre più pericolosi, come osservato dal consiglio
comunale di Dresda.

L’allarme lanciato a inizio novembre dall’organo municipale tedesco conferma semplicemente come la presenza di “idee e azioni antidemocratiche, antipluraliste, misantrope e di estrema destra” sia concreto, tuttavia non serve andar così lontano per comprendere la situazione.

Basta infatti pensare agli insulti antisemiti ricevuti dalla senatrice Liliana Segre o al gruppo Whatsapp soprannominato “Shoah Party” per comprendere come il nostro Paese non è immune da tutto ciò. Ricollegandomi a quest’ultimo esempio, ciò che fa maggiormente riflettere è come in molti casi i protagonisti di queste situazioni siano spesso giovani, apparentemente inconsapevoli di quanto accaduto alcuni decenni fa, ma non per questo motivo giustificati.

La loro età non può e non deve diventare un alibi, come spesso proposto dai genitori stessi, quanto piuttosto un’opportunità che possa consentire di comprendere meglio la pericolosità di questo fenomeno.

Andando oltre colpevoli strumentalizzazioni politiche e divisioni culturali, è quindi necessario avere coscienza di quanto stia accadendo attorno a noi e, tutti assieme, evitare di ripetere gli errori del passato.

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