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L'incognita

Carona e l’offerta per gli impianti: “Servono approfondimenti”. Lunedì tavolo in Regione

A Zogno l'incontro tra curatori, sindaci, Comunità Montana e privato. C'è la volontà di chiudere, ma la strada verso l'accordo non è poi così scontata

Sabato mattina, alla Green House di Zogno, c’erano tutte le parti interessate: l’imprenditore Stefano Dentella, i curatori fallimentari di Brembo Super Ski, i sindaci di Foppolo e Carona e il presidente della Comunità Montana Jonathan Lobati. Da discutere: l’offerta per gli impianti da sci che la società Sviluppo Monte Poieto ha fatto pervenire nei giorni scorsi.

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Ricapitolando, la proposta di Dentella prevede una cauzione di 300 mila euro da versare subito (e trattenere in caso di mancato acquisto) insieme a 50 mila euro per l’affitto di un anno. Al termine della stagione, l’imprenditore valuterà se saldare i restanti un milione e 800 mila euro acquistando l’intero ramo d’azienda (seggiovie, innevamento e tutto l’occorrente per il circo bianco) oppure farsi da parte rimettendoci i soldi della cauzione.

Di tempo – con l’inverno alle porte – non ce n’è molto. Ma non per questo le parti in gioco intendono prendere decisione affrettate. Quello di ieri, infatti, è stato un incontro preliminare, incentrato più che altro sulle linee guida dell’offerta. Per trovare la quadra serviranno “ulteriori approfondimenti” concordano i sindaci Gloria Carletti e Giancarlo Pedretti, in carica rispettivamente a Foppolo e Carona. Di un incontro “positivo” parla Lobati, anche se lascia intendere che la strada verso la fumata bianca non è esattamente spianata.

Tra i nodi da sciogliere, ad esempio, quello dei 150 mila euro chiesti dalla Sviluppo Monte Poieto agli enti pubblici per sostenere l’operazione, praticamente metà della cauzione. E la riduzione del canone d’affitto per la Quarta Baita e il Montebello di Foppolo. C’è poi l’incognita legata ai terreni di proprietà della Devil Peak, su cui si estendono le piste. Tradotto: c’è da mettere d’accordo più soggetti in poco tempo, anche se la volontà non manca.

Nessuna indicazione, invece, arriva dai curatori fallimentari, che in questa fase mantengono alto il riserbo dopo le tante aste andate a vuoto. Ecco perché sarà interessante capire cosa emergerà dall’incontro di lunedì al Pirellone, con un’udienza ad hoc della Commissione Montagna su richiesta del consigliere leghista Alex Galizzi. “La Valle Brembana, già in sofferenza – ha detto – non può permettersi di subire altri danni economici e credo che si debba ragionare per dare soluzioni efficaci come i cittadini e le parti economiche si aspettano”. Palla alla Regione, dunque? Un copione – se così fosse – già sentito.

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