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Quei tir che non usano la circonvallazione di Arcene e si “incastrano” in paese

Non sempre l'obbligo di svolta sulla strada costruita nel 2010 viene rispettato dai mezzi pesanti, che spesso finiscono per restare bloccati sulla Sp42 che attraversa il centro del paese

Perché non tutti i camion ad Arcene usano la circonvallazione? Nella giornata di giovedì 3 ottobre, per l’ennesima volta, chi si trovava di passaggio lungo la Sp42 ha dovuto fare i conti con questo problema. In mattinata un camion sardo, nel pomeriggio un mezzo pesante olandese.

Eppure nel novembre 2010 ad Arcene è stata inaugurata la circonvallazione, che permette di evitare il passaggio nel centro del paese. Questo perché, qualche tempo dopo, in seguito ad alcuni lavori pubblici, è stata ritoccata la viabilità di Arcene con la strettoia (quella che porta al centro del paese) che è diventata a senso unico, percorribile solo a coloro che vanno da Treviglio verso Bergamo.

Per chi proviene in senso contrario c’è la possibilità di usare – appunto – la circonvallazione o di svoltare in alcune strade delle zone residenziali (via Goldoni, via delle Carsaniche, via Matteotti) ma, quest’ultima opzione, non è valida per i camion. Infatti, ci sono alcuni cartelli che, dall’inizio del paese, vietano ai mezzi pesanti di proseguire lungo viale Suardi.

Camion Arcene
Un tir russo bloccato in via Goldoni, ad Arcene

Purtroppo, però, sono molti i tir che non rispettano il divieto e, arrivati in fondo alla strada, rimangono intrappolati: non possono andare avanti per via del senso unico, né svoltare nella stretta via Goldoni. Non resta ai camionisti che procedere lungo tutto viale Suardi in retromarcia, per un totale di quasi 300 metri.

Così facendo, oltre a mettere a rischio il loro mezzo, le altre macchine e i pedoni, creano spesso ingorghi e situazioni di difficoltà.

Camion Arcene
Un tir incastrato sulla Sp42, ad Arcene

È capitato anche che alcuni camionisti cercassero di svoltare a tutti i costi in via Goldoni, causando disagi agli abitanti della strada che si ritrovavano spesso con le cassette della posta rotte e i muri danneggiati.

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