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Politica

Sorisole, Progetto Comune: “L’Irpef non sarà abbassata, ennesima promessa tradita”

Il gruppo consiliare Progetto Comune limita la propria analisi a quattro punti fondamentali: imposte, illuminazione pubblica, trasformazione area ex tubi e spostamento della caserma dei carabinieri. 

Progetto Comune, gruppo consiliare di minoranza al Comune di Sorisole, nella sera di lunedì 30 settembre non ha partecipato al Consiglio Comunale, tuttavia, in una nota ha voluto fare pervenire alla stampa il proprio pensiero riguardo al punto più importante in discussione: il Documento Unico di Programmazione 2020-2023. Un documento che costituisce il momento più importante della programmazione dell’azione dell’Amministrazione su cui costruire il Bilancio preventivo.

“Siamo arrivati all’ultimo Documento Unico di Programmazione del mandato che fa bene il quadro di quanto in questi 5 anni è avvenuto a Sorisole e di quante parole mai seguite dai
fatti hanno riempito le pagine dei DUP di questa Amministrazione – si legge nella nota -. Progetto Comune ha sempre valutato con attenzione i documenti nella speranza vana che un giorno venisse presentato un DUP degno di tale nome, magari non condivisibile, ma almeno fatto con la passione per il proprio territorio e il rispetto dei cittadini che, invece ogni volta, sono traditi da reiterate false promesse”.

Il gruppo consiliare Progetto Comune limita la propria analisi a quattro punti fondamentali: imposte, illuminazione pubblica, trasformazione area ex tubi e spostamento della caserma dei carabinieri. 

“L’aliquota Irpef non sarà abbassata. Dal 2015 a oggi questa frase è ripetuta ogni anno: “Si sta valutando di rimodulare il prelievo fiscale”. Nel DUP 2017 si dichiarava che a partire dal
2019 l’Irpef sarebbe stata abbassata: l’ennesima promessa tradita – si legge nella nota -. Questo prelievo fiscale, inoltre, ha prodotto in questi anni avanzi di amministrazione, cioè soldi non spesi e quindi raccolti inutilmente dalle tasche dei cittadini per una somma complessiva di 2 milioni di euro. Nella delibera di Consiglio comunale n. 10/2019 la somma dichiarata era infatti di euro 2.076.777”.

“La precarietà dell’impianto di pubblica illuminazione è sotto gli occhi di tutti. Il nostro gruppo, Progetto Comune, negli ultimi due bilanci ha suggerito, tramite emendamenti formali, progetti che prevedono luci pubbliche che si autoregolano in intensità, a seconda del passaggio di auto e persone, oltre alla distribuzione del segnale wi-fi e all’installazione di cariche per auto elettriche – scrivono Stefano Gamba, Emiliana Gamba e Francesco Fagiani -. Nel nuovo progetto di tutto questo nemmeno l’ombra. Rimane soltanto la sostituzione delle attuali lampade con i led e probabilmente, ma non è chiaro, anche delle centraline. Il problema non è solo tecnologico, ma anche economico. La proposta dell’amministrazione prevede un project financing con versamento iniziale 368.852 euro più Iva e canone annuo di circa 131.000 euro più Iva. Nella delibera di CC n.18 del 24/07/2019 abbiamo dimostrato e documentato l’inadeguatezza del progetto e della spesa, suggerendo, inutilmente, come poter risparmiare fino a 400 mila euro”.

Per quanto riguarda il terzo punto, la trasformazione dell’area ex tubi, Progetto Comune afferma: “Questo punto riguarda due opere pubbliche che nascono a seguito della trasformazione
dell’area ex tubi. È la seconda volta che la convenzione passa in consiglio, a causa dei gravi errori procedurali. La seconda proposta accettata dall’amministrazione è addirittura peggiore della prima, perché sembrerebbe avvantaggiare il privato contro l’interesse pubblico. Abbiamo già sottolineato la superficialità e ingenuità dell’amministrazione nel trattare con l’operatore, nella seduta del Consiglio Comunale del 24 luglio scorso. La convenzione prevede l’aumento delle volumetria edificabile da 1.050 metri quadrati a 20.700 metri quadrati di slp, mentre il beneficio per la comunità è di soli 400.000 euro. Il Comune deve persino provvedere al pagamento dell’installazione dell’illuminazione pubblica e della videosorveglianza del sottopasso e della rotonda.
Inoltre non si è nemmeno certi che queste stesse opere vengano realizzate, perché il proprietario dell’area può vendere in qualsiasi momento senza obbligo per il compratore di realizzarle (art.11 della convenzione)”.

Infine, l’ultimo punto è riservato allo spostamento della caserma dei carabinieri.
“Chiudiamo con un accenno sulla sicurezza tanto decantata da questa amministrazione, parlando della caserma dei carabinieri e ricordando che lo spostamento a Petosino dovrebbe essere temporaneo e che non si tratta di una vera e propria caserma, ma semplicemente di uffici amministrativi – conclude Progetto Comune -. Nel DUP non è presente alcun accenno ad investimenti per la realizzazione della nuova caserma, che dovrebbe garantire maggiori spazi e servizi. Il dubbio che non si tratti di nulla di temporaneo diventa quasi certezza. Oltre al danno la beffa, la popolazione di Petosino perde 400 metri quadrati di spazi pubblici e probabilmente anche qualche parcheggio in centro al paese. A tutto questo si aggiunge l’aspetto economico con una spesa che si aggira già intorno a 150.000 euro a cui andranno aggiunte le spese di riscaldamento ed energia elettrica, che saranno interamente in capo al Comune di Sorisole per un numero di anni indefinito”.

“Asfaltare le strade non significa amministrare un Comune – dichiarano i tre consiglieri di Progetto Comune -. Siamo di fronte ad un documento senza una visione del futuro, che a nostro avviso non porta benefici alla comunità diversi da quelli che un autoriparatore possa portare ad una vecchia auto diesel che, per quanto funzionante, non potrà mai competere con le nuove auto. Il Documento Unico di Programmazione 2020-2023 è un documento superficiale realizzato come puro adempimento burocratico, che rispecchia l’operato di questa amministrazione solo chiacchiere e distintivo”.

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