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L'operazione

Costrette a prostituirsi: sequestrate le case alloggio delle giovani rumene video

La banda è accusata di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione

I Carabinieri di Bergamo, nell’ambito di un’operazione condotta con una Squadra investigativa comune con la Polizia Rumena, hanno sequestrato immobili per un valore di 300mila euro, tra i quali un appartamento a Bonate Sopra e un altro a Seriate, nonché somme per circa €50.000, depositate sui conti correnti in Italia e Romania.

Il materiale è riferibile agli appartenenti di un gruppo criminale rumeno stanziatosi in provincia di Bergamo e originario di Pascani (Romania), colpevoli di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione con l’aggravante della transnazionalità come emerso nell’operazione conclusasi a inizio giugno con il fermo di 7 persone in Italia, Romania e Austria.

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I capi dell’organizzazione gestivano il trasferimento in Italia e il successivo sfruttamento di una decina di ragazze rumene che venivano fatte prostituire nelle ore serali lungo la SP 122 nel territorio dei comuni di Mornico al Serio, Ghisalba e Calcinate, facendosi consegnare i loro guadagni, che destinavano in parte anche a persone di nazionalità albanese che detenevano il controllo sulle “piazzole” per la prostituzione, affittandole all’organizzazione.

Nel corso delle attività di polizia giudiziaria sono state effettuate indagini patrimoniali per sottrarre il patrimonio illecitamente accumulato dall’organizzazione. Le attività si sono concentrate sul riciclaggio, sull’intestazione fittizia dei beni al fine di trasferire fraudolentemente i valori e l’usura.

È stato accertato che mediante il reimpiego dei proventi dell’attività illecita il capo dell’organizzazione ha ottenuto la disponibilità dei due immobili, l’appartamento di 110 metri quadrati con giardino, box e posto auto a Bonate Sopra, di un garage sempre a Bonate, di un appartamento di 80 metri quadrati con cantina in Seriate, nonché di ingenti capitali nella nazione di origine.

Nella mattina di venerdì è stata data esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Brescia – Ufficio del GIP su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Brescia, firmato dal magistrato Claudia Moregola.

Analoghi accertamenti hanno anche dimostrato che in Romania, dove i proventi delle attività illecite sono stati in grossa parte investiti dai componenti dell’organizzazione criminale per l’acquisto di immobili e terreni. 5 persone di nazionalità rumena sono indagate perchè responsabili dei reati di usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

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