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“Voli low cost, ecco come Ryanair fa pagare il doppio per il bagaglio a mano”

Vi proponiamo un articolo del Corriere della Sera che sostiene che "per salire con un trolley a bordo si paga fino al doppio di quanto annunciato un anno fa". La replica della compagnia: "Nostre tariffe trasparenti"

Vi proponiamo un articolo del Corriere della Sera, a firma del giornalista Leonard Berberi, che spiega che “per salire con un trolley a bordo dei voli Ryanair si paga fino al doppio di quanto annunciato un anno fa”. La compagnia replica, sostenendo la trasparenza delle tariffe.

Nell’agosto 2018 la più grande low cost d’Europa ha introdotto «Priorità e due bagagli a mano»: con 6 euro in più (a tratta) sul biglietto ci si può imbarcare tra i primi portandosi una valigetta da depositare nella cappelliera e uno zaino/borsetta da infilare sotto al posto di fronte. Chi non compra questa opzione sale tra gli ultimi e soltanto con uno zainetto. Quella cifra, però, nei mesi successivi è aumentata in silenzio fino a toccare i 13,2 euro. E con effetti a volte paradossali. Per lo stesso volo viene richiesto un esborso diverso a seconda del momento della prenotazione. Oppure costa di più acquistare il pacchetto su una rotta nazionale di una internazionale. In diversi casi l’extra è persino più oneroso della tariffa base.

La policy

È questo il bilancio di una ricerca che il Corriere ha effettuato sulle tratte domestiche ed europee in questi mesi di quella che non soltanto è la principale compagnia del Vecchio Continente, ma anche la più utilizzata dagli italiani. Un risultato che analizza una delle novità più discusse — partita ufficialmente il 1° novembre 2018 — che secondo Ryanair era diventata necessaria per ridurre i tempi d’imbarco e quindi abbattere il ritardo dei voli, mentre per i viaggiatori si trattava di un ulteriore modo per incrementare i ricavi. Senza tanti annunci pubblici la low cost irlandese ha trasformato quei 6 euro in un valore variabile, esattamente come fanno le compagnie aeree con i biglietti, sotto il nome di «dynamic pricing». E così le categorie dell’extra «Priorità e due bagagli a mano» ora sono diventate almeno sei, stando ai dati raccolti dal Corriere: 6,60-9,90-13,20 euro (a tratta) per i segmenti dentro l’Italia, 6-9-12 euro per quelli dall’Italia all’estero e viceversa.

Gli esempi

Prendiamo, ad esempio, il Milano Malpensa-Bari. Nel volo del 10 settembre l’opzione costa 13,20 euro. L’8 ottobre si scende a 9,9 euro. A novembre si tocca il livello minimo: 6,6 euro. Questo perché per effetto della domanda e dell’offerta più il viaggio è vicino nel tempo, più costa. Vale per i biglietti e — come si vede — in Ryanair anche per l’extra. Se, invece, ci soffermiamo alle partenze dello stesso giorno, le sorprese non mancano nemmeno in questo caso. Il Bergamo-Bari dell’11 novembre delle ore 8.55 consente l’acquisto del pacchetto «Priorità e due bagagli a mano» per 6,60 euro. Il volo delle 22.20 esige il doppio, 13,20 euro, che è pure la stessa cifra richiesta per mettere in stiva il bagaglio.

I confronti

E se c’è chi pensa che il costo sia dettato anche dalla distanza altri confronti smentiscono questa ipotesi. Sempre l’11 novembre — per conservare così un’omogeneità nel paragone — sul volo Bergamo-Lisbona delle 17.40 bisogna spendere 9 euro per imbarcarsi con due effetti personali oppure 12 euro sul collegamento che decolla all 7 del mattino: in entrambi i casi meno del viaggio nazionale. Non solo. Perché il Bergamo-Bari ha una distanza di poco più di 700 chilometri. Il Bergamo-Lisbona di 1.700, più del doppio. Se poi prendiamo un’andata e ritorno Bergamo-Londra Southend l’extra costa addirittura più della tariffa base: 18 euro per l’imbarco prioritario, 13,98 euro per il semplice viaggio, altri 8 euro per la scelta del posto.

La replica del vettore

La compagnia, contattata dal Corriere, non risponde alle domande e si limita a inviare una nota. «Tutte le nostre tariffe sono totalmente trasparenti — scrivono dal quartier generale a Dublino —. Non ci sono extra nascosti e tutti i servizi/costi opzionali sono messi in evidenza e i clienti possono decidere se accettarli prima di concludere la prenotazione». Sul sito in effetti c’è scritto che il costo ora è di 6-12 euro (ma per il mercato italiano diventano 6,60-13,20 euro), ma l’annuncio del 24 agosto 2018 con tanto di domande e risposte, recita al quesito numero 7: «È aumentato il costo dell’imbarco prioritario? No, è rimasto invariato a soli 6 euro». Quanto alla tariffa, la low cost conferma che «varia in base alla destinazione e alle date di viaggio selezionate». E aggiunge che «l’imbarco prioritario, per chi lo prenota, funziona secondo il meccanismo “first-come, first-serve”». La reazione dei clienti? «Loro sono soddisfatti della nuova policy introdotta a novembre — continua la nota —, in quanto ha permesso di ridurre le code ai gate e migliorato in modo la puntualità, offrendo una scelta più ampia in merito al tipo di bagaglio che si desidera trasportare».

Le cifre

Di quanto aumentano i ricavi con questa modifica? Si può soltanto provare a effettuare una stima. Nel 2019 Ryanair punta a trasportare 40 milioni di persone sul mercato italiano. Consideriamo che l’imbarco prioritario nell’anno venga acquistato da 80 persone (su massimo 90) per ogni volo, quindi 16,9 milioni in tutto. Questi li dividiamo a metà tra viaggiatori internazionali e viaggiatori italiani e ogni sottogruppo lo spezzettiamo in tre ulteriori parti uguali applicando le tariffe 6, 9 e 12 euro (ai voli internazionali) e 6,6, 9,9 e 13,2 euro (a quelli domestici). Risultato: se Ryanair avesse tenuto fissi gli extra annunciati alla fine di agosto 2018 avrebbe ricavi aggiuntivi pari a 106,7 milioni di euro. Con questa «dinamicità», invece, gli introiti salgono a 158,8 milioni di euro. Il 48,8% in più. Soltanto in Italia.

I ricavi

Gli extra («ancillary revenue» in gergo) per le compagnie aeree — low cost e tradizionali — sono diventate una voce di ricavi sempre più rilevante. Ryanair, secondo l’ultimo dossier IdeaWorks/Cartrawler, è il quinto vettore al mondo che ci guadagna di più dalle voci aggiuntive alla tariffa base. Nell’ultimo anno fiscale (1° aprile 2018-31 marzo 2019) il bilancio ufficiale scrive che la low cost irlandese ha ottenuto dagli extra 2,44 miliardi di euro (+21% sui dodici mesi precedenti), quasi un terzo dei ricavi complessivi. Ogni passeggero in media ha sborsato 37,03 euro di tariffa base e 17,15 euro di «ancillary». Nel trimestre aprile-giugno 2019 il biglietto è sceso a 36,21 euro, gli extra sono balzati a 19 euro, il 34,4% del totale

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