• Abbonati
Appunti & virgole

Atalanta mai doma, come Gimondi: pronti, partenza e via, Spal battuta

A Ferrara i nerazzurri non vincevano dal 1962. Vince la qualità della panchina con i gol di Muriel e una squadra che non si arrende mai

Come Felice Gimondi. L’Atalanta non molla mai, non si arrende mai. Come il Campione che giustamente i nerazzurri hanno ricordato, portando il lutto al braccio a Ferrara.

E contro la Spal hanno onorato la memoria del corridore, il più grande nella storia dello sport bergamasco: lo hanno fatto come ci ha abituato l’Atalanta di Gasperini, 13 rimonte (comprendendo quella sulla Fiorentina in Coppa Italia) nella scorsa stagione e, per riprendere il filo, con questa sarebbero 14.

Non solo, recuperare tre gol è un’impresa che solo con la Roma nella scorsa stagione era riuscita all’Atalanta, ma allora a Bergamo finì 3-3. A Ferrara invece arriva subito il botto, una vittoria limpida e maturata grazie alla tecnica, alla qualità dei nuovi entrati (leggi la fantastica doppietta di Muriel), al sacrificio dei vecchi che hanno lottato a proteggere un colpaccio che sembrava impresa impossibile, dopo mezz’ora.

Invece no ed è anche il 14° risultato utile consecutivo, visto che prosegue la striscia positiva dallo scorso campionato, cioè dalla sconfitta a Torino con i granata (2-0) il 23 febbraio. Sfida che si riproporrà, domenica 1 settembre alle 20,45 a Parma, per la prima gara ‘casalinga’ di questo campionato.

Ma cos’è cambiato rspetto all’Atalanta che il 17 settembre di un anno fa aveva ceduto a Ferrara, 2-0 con dopietta di Petagna? Beh allora al posto di Gomez, al 78′ era entrato Barrow e nemmeno Ilicic era bastato, dopo appena 38′ al posto di Rigoni. Stavolta Ilicic era assente per squalifica, però il salto di qualità arriva quando entra Muriel, quell’arma in più dalla panchina che prima non c’era. Con due siluri affonda Berisha, che gli nega il terzo gol e risulta comunque il migliore in campo, ultimo baluardo per respingere l’assedio bergamasco.

Gasp indovina le mosse dopo 55′: dentro Muriel (al posto di Masiello) e Malinovskyi (al posto di Freuler) e l’Atalanta che già nel primo tempo aveva terminato in crescendo (bravo anche Gosens a rimettere in gioco la partita) ribalta la partita, schierando tutta la batteria di fuoco, con Gomez, Zapata e Muriel. Poi Zapata si fa in disparte e una traversa gli aveva negato il gol, mentre il Papu resiste fino al 95′ e fa anche il terzino, per difendere il risultato.

Spirito vero quello di Gomez, come quelio di una squadra mai doma. Peccato per le due reti iniziali e per questa Atalanta che sembra riprendere certe vecchie abitudini, cioè i gol subiti inizialmente: qualcosa si dovrà sistemare in difesa, per forza, perché non è normale prendere due gol così, infilati come birilli. Ma alla prima giornata ci può anche stare.

E allora applaudiamo quaesto Atalanta show, su un campo che sembrava proibito e dove i nerazzurri non vincevano dal 16 dicembre 1962: 5-2, doppietta di Da Costa, gol di Gentili e altre due reti di Angelo Domenghini.

“In un paio di settimane Muriel sarà in grado di giocare 90′”, promette Gasp, che cambia in corsa e più volte anche l’assetto della squadra e ricorda che “Malinovskyi può fare di più”.

Normale, nessuno straniero nasce imparato, nemmeno Platini ai bei tempi. Ci mette un bel mattone anche Gollini, che sul 2-1 per la Spal chiude la porta a Valoti. E così la Spal degli ex (Berisha, Kurtic, Petagna, D’Alessandro, Floccari, con Paloschi in panca) e del bergamasco Valoti si deve inchinare. L’Atalanta è più forte e ha personalità, non la pancia piena per il terzo posto di qualche mese fa.

Avanti così, ci divertiremo ancora.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Muriel
Al mazza
È già un’Atalanta da rimonta: Muriel-show, Spal battuta 3-2
Gosens
Le pagelle
Gosens riscatta un primo tempo opaco, per Muriel un 9 come la sua maglia
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI