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La curiosità

Prima uscita dal Congo: dall’Africa a San Pellegrino la squadra dei calciatori ragazzini

La formazione è allenata da Fabrizio Cesana

“Non è mai successo che una squadra Under 14 uscisse dal Congo. Portare questi ragazzi a giocare un torneo in Italia è già un fatto storico per la nazionale”. Maglia gialla, calzoncini verdi e calzettoni rossi: i giovani calciatori del Congo Brazzaville si allenano sul campo sportivo comunale di San Pellegrino. Campo che ospita, da giovedì 22 agosto, la tredicesima edizione del torneo internazionale di calcio giovanile Coppa Angelo Quarenghi.

Un’edizione che, tra le 16 squadre partecipanti, vede anche una delle rappresentative coordinate dall’allenatore seregnese Fabrizio Cesana. “A gennaio ho parlato della possibilità di portare la squadra qui a San Pellegrino con il dottor Pietro Salvi, tra gli organizzatori del torneo. Non è stato semplice, soprattutto per le pratiche burocratiche, ma ci siamo riusciti. Per me è stata una sfida personale”.

Una sfida che porterà la squadra di Cesana a confrontarsi con i pari età del Milan, nella partita inaugurale del torneo, giovedì 22 agosto alle 21 al campo sportivo di San Pellegrino.

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Dopo aver allenato il Pontisola e aver frequentato il corso per allenatore a Coverciano, Fabrizio Cesana è da 5 anni a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo, dove ha allenato prima le squadre nazionali Under 17 e Under 20 e ora è coordinatore tecnico del centro di formazione giovanile del Congo Brazzaville, grazie ad un progetto, fortemente voluto dal Ministero dello Sport, che coinvolge ragazzi dagli 8 ai 16 anni.

Progetto che mira alla crescita tecnica e tattica dei ragazzi del vivaio della nazionale: “L’obiettivo del governo congolese è quello di portare questa squadra a giocare la Coppa d’Africa Under 17 nel 2021. Nei nostri programmi sono previste esperienze all’estero per le squadre del settore giovanile. Per la Coppa Quarenghi, abbiamo ritenuto che la squadra Under 14 fosse la meglio preparata per affrontare questo tipo di torneo”.

Progetti che per Cesana e per i tecnici del Congo Brazzaville significano prima di tutto lavoro: “Per costruire una casa, bisogna iniziare dalle fondamenta, per questo abbiamo deciso di lavorare il più possibile con il settore giovanile. Un lavoro quotidiano, che possa alzare il livello del calcio congolese e che permetta ai ragazzi di fare bella figura in una competizione internazionale”.

Proprio in quest’ottica la Coppa Angelo Quarenghi rappresenta un ottimo banco di prova. “Non è mai successo che una squadra Under 14 uscisse dal Congo, già queste 12 ore di aereo sono per i ragazzi e per tutta la nazione un fatto storico. Essere a San Pellegrino significa per noi rapportarci con le realtà europee, in modo da avere un riscontro sul lavoro svolto”.

Congo
La delegazione congolese con Pietro Salvi

Seduta in panchina, a seguire l’allenamento dei suoi ragazzi, c’è anche Micheline Bouity, segretaria del ministro dello sport della Repubblica del Congo: “È un’emozione vedere la nostra squadra accostata a grandi nomi del calcio europeo. Per i ragazzi è un grande avvenimento, è la prima volta che escono dal loro Paese”.

Un viaggio che, conferma Bouity, è un primo passo per valutare il lavoro svolto, nell’ottica dell’investimento del governo sul fronte del settore giovanile. “Speriamo che sia una tappa di un percorso formativo che duri nel tempo, utile sia per i ragazzi che per gli allenatori. La nostra partecipazione alla Coppa Quarenghi è da leggere proprio in quest’ottica. Se porta dei buoni frutti, perché non continuare?”.

Il dottor Pietro Salvi, seduto di fianco a lei, raccoglie subito l’invito: “Vorremmo che questa collaborazione durasse nel tempo. Per ora, spero che questi ragazzi vengano accolti nel migliore dei modi, così come quelli di tutte le squadre, italiane e straniere, che prenderanno parte a questa manifestazione”.

Lo sguardo di tutti rimane però fermo verso il centro del campo, dove continua l’allenamento dei ragazzi. Un allenamento che è voglia di divertirsi, ma anche impegno nel gioco di squadra e nel miglioramento tecnico. Sempre nell’ottica del lavoro e dell’impegno volute da Cesana, dove si ritrova ancora il significato più puro del gioco del calcio.

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