Così Tino Sana, fondatore della storica falegnameria di Almenno San Bartolomeo e del Museo del falegname ricorda l’amico Felice Gimondi.
“Felice è stato un amico vero, di una vita. Ci incontrammo dal sarto a Bergamo cinquant’anni fa, l’anno dell’uomo sulla Luna. Tanti ricordi, dai giri d’Italia alle sei giorni in pista al mondiale di Barcellona, dalle battaglie sempre a testa alta contro l’astro di Eddy Merckx fino al momento della grande rivincita. Con lui le parole non servivano. Eravamo simili come persone, come mentalità. Quando lui correva le nostre famiglie erano a casa insieme e la sera quando arrivava si cenava con le nostri mogli, la nonna e le nostre famiglie tutti alla stessa tavola. Lascia un’eredità straordinaria. Il suo esempio è stato un valore educativo per una generazione. Ha insegnato a non mollare mai, a impegnarsi sempre con scrupolo, anche quando va male. Ha insegnato che le cose possono cambiare, che un momento negativo, anche lungo può passare, a patto di non cedere, ma di continuare il proprio lavoro con costanza e impegno”.
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