In tre andranno a processo il prossimo 31 marzo per la morte del giovane Mamadou Lamine Thiam, conosciuto come Bara, ritrovato senza vita in un burrone a Ubiale Clanezzo la sera del 23 luglio 2017.
Del ventenne di Almè si erano perse le tracce la notte precedente, quando era scappato da una festa in paese, la Ubiale Power Sound Festival, dopo un litigio con un ragazzo, inseguito da alcuni dei presenti.
Lo scorso agosto il pubblico ministero Fabio Pelosi ha chiuso le indagini. Secondo la tesi gli inquirenti, Bara si sarebbe buttato nel precipizio in cui ha trovato la morte proprio per sfuggire agli inseguitori.
A distanza di due anni, il gup Federica Gaudino ha rinviato a giudizio C. B., 56enne di Ubiale, R.M., 27enne di Sorisole e I.B., 27enne di Sedrina. I tre dovranno rispondere dell’accusa di morte come conseguenza di altro reato (violenza privata) dopo che il gup ha derubricato e riqualificato l’ipotesi di omicidio preterintenzionale con l’omissione di soccorso.
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