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Arte e festa

Il summer party di Nt Next in Carrara all’insegna del Mantegna ritrovato

Antonio Di Marco e Carlo Pedrali, fondatori di NT Next, che hanno voluto produrre il documentario RE-MANTEGNA sulla Resurrezione del Cristo

Con un esclusivo evento in Accademia Carrara, NT Next (agenzia di comunicazione strategica) ha salutato i suoi clienti in un summer party memorabile nella serata di venerdì 4 luglio.

Una Carrara in grande spolvero, aperta per pochi intimi, ha accolto i visitatori attraverso le sale delle collezioni sotto la guida del conservatore Giovanni Valagussa, con focus sull’ospite d’onore di questo anno straordinario per le civiche istituzioni dell’arte, l’Andrea Mantegna della “Resurrezione di Cristo”.

L’entusiasmo per la sensazionale riattribuzione di quest’opera ha contagiato Antonio Di Marco e Carlo Pedrali, fondatori di NT Next, che hanno voluto produrre il documentario RE-MANTEGNA “con l’intenzione di donare all’Accademia Carrara e alla città di Bergamo un documento che racconti e custodisca il valore di questa scoperta”. Dalla rivelazione al restauro, dai prestiti del quadro a Londra e Berlino fino al suo rientro, il docufilm di Francesco Torricella segue passo passo il puzzle di questa avventura, dagli elementi indiziali al colpo di scena, restituendo per il grande pubblico la serietà della ricerca dietro le quinte e l’emozione dell’intuizione riconosciuta e rimbalzata sui più importanti media internazionali.

 Summer Fest di Ntnext

All’accoglienza glam con musica dal vivo e aperitivo ha fatto seguito quindi la proiezione dell’opera nella sala 18. Antonio Di Marco ha sottolineato lo spirito dell’iniziativa “per valorizzare il patrimonio della città: per noi che della comunicazione facciamo la passione della nostra vita non si poteva non festeggiare questo risultato eccezionale con un lavoro documentale e celebrativo in un luogo così prestigioso”.

“Una produzione durata diversi mesi” ha evidenziato Carlo Pedrali “che abbiamo seguito in ogni tappa per catturare in diretta le vive testimonianze della scoperta allo straordinario riavvicinamento tra la Resurrezione della Carrara e la Discesa al Limbo esposta alla National Gallery a Londra. L’agenzia ha creduto in questo progetto anche perché il tema del territorio è centrale nell’impegno di promozione che quotidianamente svolgiamo”.

Attraverso i contributi del conservatore e protagonista della scoperta Giovanni Valagussa, del direttore dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini, della restauratrice Delfina Fagnani e della direttrice delle collezioni e della ricerca presso la National Gallery Caroline Campbell, il docufilm fa emergere in tutta evidenza l’orgoglio culturale per l’indagine seriamente condotta: il lavoro documentale, l’analisi autoptica, il confronto comparato tra le fonti e le opere mantegnesche, l’ostinazione e la perspicacia nella rilettura degli indizi, la sofisticazione della diagnostica tecnologica e delle operazioni di restauro. Tutti ingredienti che hanno portato al clamoroso risultato che oggi è sotto i nostri occhi grazie a un gioco di squadra saggiamente diretto da Valagussa.

 Summer Fest di Ntnext

La visita guidata alle sale 7, 8 e 9, a tu per tu con il dipinto, rende palpabili gustosi dettagli e rivela affascinanti prospettive di lettura: le tracce dei chiodi sul verso della tavola, la preziosa geometria della minuscola croce, i colori che vestono le anatomie perfettamente disegnate, la restituzione della qualità perduta del corpo del Cristo e il risultato fluo dell’arancio del minio eccessivamente “ripulito” in passato, le fibre verticali del legno coincidenti col pendant della “Discesa al limbo”, la piccola striscia di legno aggiunta sulla sinistra da un artigiano che in antico da un unico dipinto danneggiato pensò di farne due interi reintegrando i particolari, con la conseguente ibridazione del corpo di un soldato con la testa di un altro. Mentre sullo sfondo storico si profilano le drammatiche vicende dei saccheggi del Palazzo Ducale a Mantova seguenti alla caduta dei Gonzaga, con le tavole del Mantegna maldestramente scardinate dalla boiserie che le ospitava, e le storie da allora separate dei dipinti appartenuti ad un unico ciclo.

Ce n’è per scrivere un romanzo giallo con gioielli dal valore vertiginoso, se si pensa che la “Discesa al Limbo” fu battuta all’asta nel 2003 per 28 milioni di dollari – una quotazione che oggi si può ben analogamente attribuire alla “Resurrezione” della Carrara. Un bel salto per un’opera “di terzo livello” quale era stimata fino allo scorso anno la “Resurrezione”, attribuita a scuola mantegnesca o mantovana.

A ritroso, la visita al capolavoro si snoda attraverso le sale della Pinacoteca opportunamente riallestite con bande nere a segnalare il percorso sull’autore: “Altri Mantegna in Carrara”; “Iacopo Bellini, un suocero poco ingombrante”, “Gli altri Mantegna di Guglielmo Lochis”, “Giovanni Bellini un cognato geniale”, oltre a una curiosa sezione dedicata alle altre opere “tagliate” delle collezioni della Carrara. Su tutte, l’esperienza più appariscente è senz’altro l“immersiva” “Mantegna Experience” nella rinnovata sala della barchessa di destra: l’allestimento multimediale di grande suggestione visiva mette Bergamo al passo con altri musei italiani e stranieri che offrono un approccio 4D alle opere, come il Mudec di Milano o l’Atelier des Lumières di Parigi.

La serata è stata un viaggio nella storia dell’arte e del collezionismo a partire da una singola opera con aperture a 360 gradi sul Rinascimento e ha visto la partecipazione entusiasta degli invitati, tra cui molti per la prima volta visitavano “Re-Mantegna”.

L’evento si è chiuso con un rinfresco firmato @bobadillaricevimenti nel dehor fronte strada del museo.

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