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Le indagini

Patente riavuta da 3 mesi: investitore del carabiniere accusato di omicidio volontario fotogallery video

Matteo Colombi Manzi, cuoco 34enne di Sotto il Monte, aveva un tasso alcolico cinque volte oltre il consentito e non ha nemmeno frenato. L'appuntato Anzini lascia una figlia 19enne

Aveva riavuto la patente solo tre mesi fa, dopo che gli era stata sospesa per guida in stato di ebbrezza. A dicembre era stato invece denunciato per omissione di soccorso per essere fuggito dopo un incidente con una donna, alla quale era parso ubriaco. Nonostante ciò, Matteo Colombi Manzi, cuoco 34enne di Sotto il Monte, dopo una serata di eccessi domenica notte si è messo al volante della sua Audi A3.

Matteo Manzi Colombo carabinieri investito

Alle 2.57, giunto all’altezza del distributore Erg in via Padre Albisetti a Terno d’Isola, la Provinciale che da Presezzo porta a Sotto il Monte, ha notato una pattuglia dei carabinieri appostata con i lampeggianti accesi per un posto di blocco, che stava ridando i documenti a una vettura appena fermata.

Uno dei due militari, l’appuntato Emanuele Anzini, ha visto l’Audi arrivare a folle velocità e gli ha intimato l’alt. Consapevole di aver bevuto troppo, Colombo ha proseguito la sua corsa senza nemmeno frenare e travolgendo il militare, che indossava la pettorina fluorescente: il suo corpo è finito sul parabrezza, sfondandolo, ed è stato trascinati per una cinquantina di metri. Il 41enne è rimasto sull’asfalto privo di vita, mentre il suo investitore è fuggito.

È la ricostruzione di quello che è successo nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 giugno. Il cuoco, che dopo una decina di minuti è tornato indietro ed è stato arrestato dalla polizia stradale di Bergamo, è rinchiuso nel penitenziario di via Gleno a Bergamo. Aveva un tasso alcolico di 2,97 grammi per litro, quando il limite di legge è 0,5.

Secondo il pubblico ministero Raffaella Latorraca l’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario con dolo eventuale, resistenza, guida in stato di ebbrezza, fuga e omissione di soccorso. Chiederà al Gip la custodia cautelare in carcere.

Colombo, difeso dall’avvocato di fiducia Federico Riva, non ha ancora parlato ma attraverso il legale ha voluto esprimere le proprie condoglianze alla famiglia del carabiniere ucciso.

L’appuntato Emanuele Anzini avrebbe compiuto 42 anni oggi, 18 giugno. Era nato a Sulmona, in Abruzzo, e fin da piccolo aveva sempre sognato di diventare un carabiniere come il papà, deceduto qualche anno fa. Nel 1997 si era arruolato nell’Arma e dopo un anno era stato trasferito in provincia di Bergamo. Prima a Piazza Brembana, dove aveva prestato servizio fino al 2006, per poi essere trasferito al nucleo radiomobile della compagnia di Zogno.

I colleghi, distrutti dal dolore, lo descrivono come una persona precisa e puntuale in servizio, ma anche simpatica e di compagnia quando non indossava la divisa. Di certo ben voluta in Val Brembana, anche perché nel suo tempo libero faceva il volontario alla Croce Rossa di San Pellegrino Terme.

Sul suo cadavere lunedì è stata effettuata l’autopsia all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, coordinata dal dottor Matteo Marchesi. Il funerale sarà celebrato oggi a Sulmona. Anzini lascia nel dolore la figlia 19enne Sara, che vive nella città abruzzese e proprio mercoledì inizierà gli esami di Maturità, la madre Eleonora e la sorella Catia.

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