La fantasia e le geometrie di Kulusevski, la freschezza e la lucidità di Colley: l’azione decisiva della finale del Campionato Primavera è arrivata a cinque minuti dalla fine e quando la stanchezza sembrava aver preso il sopravvento ecco il lampo del numero 10 svedese di origine macedone e il destro chirurgico del gambiano.
Su questo asse l’Atalanta ha costruito il suo terzo scudetto assoluto di categoria, un titolo che mancava dal 1998 quando in panchina c’era Giovanni Vavassori: un tricolore meritato al termine di una stagione regolare straordinaria chiusa al primo posto con 11 punti di vantaggio proprio sugli avversari di serata, l’Inter di Armando Madonna.
E il successo è arrivato nonostante le tre assenze pesanti che rispondevano ai nomi di Carnesecchi, Del Prato e Colpani, impegnati negli stessi minuti nella finale 3°-4° posto del Mondiale Under 20 con l’Italia.
Dopo la doppietta nei supplementari contro il Torino, Colley è stato decisivo anche in finale, 20 minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di Cambiaghi: poco prima l’Inter aveva fatto sudare freddo i nerazzurri con il palo del talento Esposito.
(foto fb Atalanta)
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