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Al papa giovanni

Terno, dj accoltellato: dopo un mese di agonia è morto il 34enne Maurizio

Secondo quanto ricostruito da carabinieri, a colpirlo era stato un suo amico, S.U., 25enne di Stezzano

Si è spento questa mattina all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo Maurizio Canavesi, il dj di 34 anni accoltellato all’alba del 23 aprile fuori dall’abitazione in cui viveva con i genitori, al civico 21 di via Castegnate a Terno d’Isola.

Maurizio, conosciuto nell’ambiente della musica elettronica con il nome d’arte Starfucker e padre di una figlia di 11 anni avuta da una relazione con una ragazza di Brescia, era ricoverato in condizioni gravissime. I medici l’avevano anche operato per rimuovere la lama del coltello che gli era rimasta conficcata dietro al collo. Ha lottato tra la vita e la morte fino a mercoledì 22 maggio.

Secondo quanto ricostruito da carabinieri della stazione di Calusco d’Adda e dai colleghi di Zogno, a colpirlo con un coltello era stato S.U., 25enne di Stezzano, che era stato arrestato meno di 24 ore dopo. Italiano, senza precedenti, nullafacente, vive con i genitori. Insieme a Maurizio e tre amici, due ragazze ventenni e un trentenne, era andato al Pasquatek, un rave di tekno e sballo che si svolge in Toscana durante il ponte pasquale. I cinque viaggiavano a bordo di un vecchio Fiat Ducato utilizzato come camper, di proprietà del 25enne.

Lui e la vittima hanno avuto un litigio per futili motivi durante il viaggio di ritorno dalla Toscana. Quando sono arrivati, nel cortile della palazzina in cui abita Canavesi, gli animi si sono surriscaldati. Quando il 35enne è sceso per salire in casa, S.U. l’ha raggiunto e nell’androne del palazzo l’ha colpito alle spalle con un coltello da cucina con una lama da 15 centimetri. Cinque fendenti al collo e uno alla violento nuca, tanta che l’arma è rimasta conficcata.

Mentre i tre amici, svegliati dalle urla dei due litiganti, sono scesi per capire cosa era successo, il 25enne è ripartito a bordo del suo furgone. Prima si è diretto a casa, a Stezzano, dove ha raccolto alcuni abiti in un borsone per cambiarsi dopo che si era sporcato di sangue, poi è partito alla volta di Brescia.

In serata i militari, grazie alle testimonianze dei compagni di viaggio e alle telecamere dei paesi che hanno immortalato la targa del camper, hanno capito dov’era e con il supporto dei colleghi di Brescia l’hanno arrestato. Il giovane aveva anche lasciato acceso il cellulare. Non lontano sono stati trovati i suoi vestiti vestiti sporchi di sangue. È stato condotto nel carcere di Brescia.

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