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Con la lista gori

Callegaro in pista: “Per portare la scienza e le istanze dei malati in politica”

Annapaola Callegaro è tra i trentadue membri della squadra della Lista Giorgio Gori Sindaco

La squadra dei trentadue membri della Lista Gori ha voluto sin da subito rappresentare un’eterogeneità di età, professione e provenienza. Tra i nomi noti dei cinque consiglieri comunali a fine mandato e di chi si era già candidato nel 2014, ci sono anche volti nuovi che hanno deciso di scendere in campo a sostegno del sindaco uscente Giorgio Gori per le imminenti elezioni amministrative.

Annapaola Callegaro è tra di loro. Friulana di origine, ma bergamasca d’adozione da 20 anni: medico microbiologo all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, con un focus speciale nelle malattie di infezione da HIV ed Epatite. In più è anche Segretario Aziendale del Sindacato dei Medici e Sanitari ANAAO ASSOMED con attenzione a temi di politica sanitaria e conciliazione vita lavoro.

“Non ho mai fatto politica attiva, ma mio padre, Luciano Callegaro, è stato Senatore della Repubblica dal 1996 al 2006, e io ho sempre seguito da lontano il suo lavoro, ma questo interesse per l’impegno politico è rimasto dentro di me e ora voglio dargli frutto. Perché ho scelto la Lista Gori? Perché c’è sintonia di pensiero, uniti dall’impegno civico con e per le persone, al di là dei partiti”, racconta Callegaro, pronta per il 26 maggio.

Arrivata a Bergamo per studio e lavoro, Annapaola se ne è innamorata: dedicando alla nostra città un grande amore che è riuscita a trasportare anche nel suo lavoro all’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

“Città Alta mi ha stregato e l’ho scelta come casa mia. In questi ultimi anni l’ho vista cambiare, diventando molto più aperta all’esterno grazie al turismo che dobbiamo cercare di rendere meno ‘mordi e fuggi’ e più ordinato dal rispetto delle regole, ampliando l’offerta formativa e mostrando la bella quotidianità di vivere in questa città. Sono venuta a Bergamo per implementare la ricerca per le malattie infettive di natura virale: faccio ricerca clinica in particolare su HIV ed epatite. Questo lavoro da un metodo rigoroso, teso a risultati da divulgare. In politica questa impostazione mentale serve molto, perché insegna un modo di gestire, organizzare e pensare concreto, pragmatico che vuole puntare al punto delle cose, da raggiungere con un criterio oggettivo fatto di evidenze. Vorrei mettere a disposizione dei cittadini la mia esperienza in ambito lavorativo, che passa da un metodo scientifico rigoroso”.

Il lavoro e la politica per Annapaola sono strettamente legati perché entrambi devono fare bene agli altri, cercando di trasmettere in uno come nell’altro campo, umanità, empatia e vicinanza.

“Cerco sempre di avere uno sguardo di insieme rivolto alle persone, nel sindacato come nel lavoro. E lo vorrei fare anche in politica, con un approccio dall’io al noi, per portare avanti un tipo di comunità e di vita di gruppo da recuperare anche in una logica di quartiere. Perché lavorare pensando sempre di andare contro qualcosa invece di pensare ad una vita fatta di comunità? Infatti del programma di Giorgio Gori ho apprezzato molto l’idea di istituire in tutte le zone della città l’infermiere di quartiere e costruire dei luoghi in ogni quartiere dove rivolgersi per trovare aiuto. Io con la mia candidatura voglio portare avanti l’idea di una politica sanitaria partecipata per raccogliere i bisogni delle persone e per portare all’attenzione le istanze dei malati”.

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