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Parola agli esperti

Marten de Roon bergamasco adottato: “È lui il prossimo capitano dell’Atalanta”

Per Daniele Belotti "tra l'olandese e Bergamo è stato amore a prima vista". Per Foscarini "se Gasp l'ha messo in difesa vuol dire che si fida di lui"

Per Daniele Belotti è “l’idolo dei tifosi”, per Claudio Foscarini “è così affidabile che potrebbe giocare anche in porta”, per Umberto Bortolotti è “il giocatore simbolo di questa Atalanta europeista”, per Marino Magrin “è bravo, dal primo anno è migliorato tantissimo”, mentre per Maurizio Radici “dev’essere il pilastro presente e futuro de centrocampo nerazzurro”.

Lui è Marten de Roon, il giocatore che segnando con freddezza il rigore contro l’Udinese ha sbloccato una partita chiave verso i grandi traguardi dell’Atalanta. Per sedersi al quarto posto che varrebbe la Champions e ora tocca alle altre inseguire. Lo stesso de Roon non si nasconde e dice che “contro la Lazio sarà decisiva”.

Torniamo ai pareri dei nostri ‘esperti’ atalantini. Come è diventato l’idolo dei tifosi, de Roon? “Con tre-quattro parole, subito, alla sua prima apparizione alla Festa della Dea”, spiega Belotti. “Pota scecc, forza Atalanta, ha detto e subito ha conquistato tutti. È difficile trovare nella storia uno che ha avuto un rapporto così stretto e immediato con i tifosi fin dal primo giorno. Ma tra Bergamo e Marten è stato amore a prima vista. Poi, dobbiamo ammettere, lui ci mette l’anima, è riconoscente: i suoi giri di campo a fine partita ne sono la prova. Tanto è vero che il terzo volume della… Bibbia, del Nuovo Testamento Nerazzurro (scherza Belotti, riferendosi alla sua storia dell’Atalanta, ndr) avrà la prefazione di de Roon”.

Resterà quindi atalantino a vita? “Lui è un predestinato, ricordo” continua Belotti “lo striscione che l’ha paragonato a Stromberg e poi, a differenza di quelli che crescono qui e aspettano solo di andar via (ogni riferimento a Conti è puramente casuale) Marten invece ha fatto di tutto per tornare”.

Atalanta-Udinese 2-0

Umberto Bortolotti sintetizza: “Marten è un giocatore che incarna molto bene lo spirito dell’Atalanta, il classico bravo ragazzo che trasmette qualcosa di positivo a tutta la squadra. E con ottimi risultati. E’ uno dei giocatori simbolo di questa Atalanta europeista, internazionale, con tanti stranieri. Ma si è subito adattato a Bergamo. E poi basta vedere come si è sempre comportato in campo e fuori: è un ragazzo trasparente, uno di noi. Sono d’accordo” continua Bortolotti “sul paragone con Stromberg. Marten de Roon porta semplicità e tanta dedizione alla causa, nell’Atalanta è uno dei protagonisti. Certo, rispetto all’Atalanta che ho visto in Europa trent’anni fa, questa per autorevolezza e qualità di gioco è superiore, non s’era mai visto a Bergamo questa capacità di imporre il gioco. È l’Atalanta dei record”.

Marino Magrin sottolinea la crescita dell’olandese: “Dal primo anno è migliorato tantissimo sotto l’aspetto tattico e tecnico. E’ bravo, cuce il gioco, è un punto di riferimento, fa il mediano e il playmaker e meritava anche il gol con quel tiro al volo. Poi sul campo è elegante, ha carisma, personalità. Gasperini ha trovato davvero un bel gruppo, sono diventati come una famiglia: tutti per uno, uno per tutti e de Roon vicino a Freuler fa davvero una bella coppia”.

Atalanta-Udinese 2-0

Claudio Foscarini è d’accordo sul grande miglioramento di de Roon: “All’inizio, il primo anno, avevo qualche perplessità, sembrava timido e acerbo. Invece ha fatto un percorso straordinario, è migliorato tantissimo, nei tempi delle giocate e anche per la personalità. Tra l’altro contro l’Udinese ha giocato anche in difesa quando la squadra aveva cambiato assetto e un allenatore non mette a caso un giocatore lì, vuol dire che de Roon ha la capacità di leggere le situazioni. Sono davvero sorpreso per la sua crescita. E poi la continuità che ha, gioca sempre e a livelli alti”.

Forse anche la sua provenienza, dal calcio totale olandese, l’ha aiutato a capire meglio certi concetti? “Direi di sì, è più facile per lui adattarsi alla mentalità di Gasperini: con lui un giocatore deve essere completo, deve saper difendere e attaccare. Nel calcio olandese questo lo impari dal settore giovanile e de Roon aveva già questi requisiti, perciò quando vedi un giocatore così ti fidi e ti affidi: uno come de Roon potrebbe stare anche in porta, un allenatore vorrebbe sempre avere giocatori come questi”.

“Secondo me de Roon oltre ad essere un ottimo giocatore di cui non si può discutere le qualità è anche un ragazzo molto semplice, educato e gentile, ma al tempo stesso determinato – è il commento di Maurizio Radici -. Lo dimostra il fatto che anche lunedì con l’Udinese si è preso la responsabilità di calciare un rigore che può essere determinante per la classifica finale della Atalanta.Non molti avrebbero avuto il coraggio di farlo, lui con semplicità ha calciato e ha giustamente esultato, poi è tornato il ragazzo semplice che è. Ama Bergamo, dove ha voluto tornare a tutti i costi. Mi auguro che sia un pilastro del centrocampo presente e futuro della Atalanta”.

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