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Il ricordo

Ciao Mino, ogni tifoso dell’Atalanta ti deve tanta gratitudine

Il saluto del nostro Bore al Mago di Meda, scomparso martedì 23 aprile

Se n’è andato in una giornata che poco ha di primavera, lui che di primavere ne ha viste ben 83. Si chiamava Fermo, ma credo nessuno lo chiamasse così perché per tutti era Mino o meglio il Maestro.

Il cuore di tutti i tifosi atalantini oggi è in lutto perché con Mino Favini se ne va un pezzo importante di Atalanta. Pochi lo ricordano come giocatore, tutti lo conoscono invece come uno dei massimi talent scout italiani.

Ricordo quando agli inizi degli anni ‘90 proprio Antonio Percassi lo volle assolutamente con se e gli diede in mano il settore giovanile nerazzurro. Fu un’intuizione eccezionale, perché il Mago di Meda fece diventare la cantera nerazzurra una delle più importanti d’Europa. E lui plasmava tutti i suoi giovani e li faceva diventare dei pezzi pregiati che, via via, da Zingonia spiccavano il volo verso le più alte mete calcistiche.

Ma quello che ho sempre ammirato in Favini è che nel quarto di secolo trascorso alla Dea ha sempre guardato il ragazzo prima del giocatore. L’importanza dell’istruzione, dell’intelligenza e soprattutto dell’educazione, valori che lui insegnava ai suoi giovani come se fosse per loro un padre. E i suoi ragazzi gli hanno sempre riconosciuto queste doti e gli volevano bene, proprio come a un padre.

Anche l’Atalanta gli voleva bene e lui voleva bene a lei, non si resta a lavorare per 25 anni se alla base non c’è un rapporto solido, serio, fatto di valori e di ideali. Lui stesso, recentemente, a chi gli chiedeva cosa provava per i suoi trascorsi nerazzurri evidenziava la malinconia ed il rimpianto dei tempi passati, due sentimenti che credo stessero a significare l’amore e la dedizione che ha sempre messo nel suo lavoro, sia quello tecnico che quello di educatore.

Oggi se ne va un uomo con la U maiuscola, una persona a cui tutti i tifosi nerazzurri devono tanta gratitudine.

Giovedì sera l’intero popolo atalantino potrà tributargli il giusto, doveroso omaggio in una serata che lui certamente si godrà dal Paradiso.

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