Il caso, a Sorisole, tiene banco da tempo. E riguarda un campo delicato: l’assistenza scolastica di una trentina di ragazzi disabili, compreso il trasporto a scuola. Giovedì 18 aprile, i dipendenti della Cooperativa Alba, a cui il Comune ha appaltato il servizio, hanno proclamato lo stato di agitazione.
“I lavoratori aspettano di vedersi erogare gli stipendi di gennaio e febbraio, ma anche il saldo dello stipendio di dicembre 2018 e la tredicesima dello scorso anno – spiega la Cgil -. Tra due giorni decorrerà il diritto a percepire anche la mensilità di marzo – aggiunge Giuliana Rota della Fp-Cgil di Bergamo -. Nonostante le ripetute sollecitazioni inviate all’amministratore giudiziario della coop e al Comune, non sembrano esserci i segnali di una rapida risoluzione del problema”.
La coop è finita nella bufera lo scorso inverno, dopo un’inchiesta delle procure di Gela e Catania sulla presunta malagestione di alcuni centri profughi in Sicilia (LEGGI QUI). Otto le cooperative e associazioni nel mirino, tra queste la Cooperativa Alba – consorziata della Progetto Vita Onlus – che negli anni si era aggiudicata diversi appalti in Bergamasca, soprattutto nella Bassa e nell’hinterland. Dodici le persone in manette, compreso il presidente. I reati contestati a vario titolo vanno dalla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio alla frode nelle pubbliche forniture, dall’estorsione ai maltrattamenti. Con tutto ciò che ne può conseguire per gli enti che hanno appaltato servizi alla cooperativa, messa preventivamente sotto sequestro e affidata al curatore fallimentare Vincenzo Trapani.
“Nonostante non vengano retribuiti da diversi mesi, i lavoratori proseguono comunque a fornire il servizio – sottolinea Giuliana Rota – dimostrando grande senso di responsabilità nei confronti degli utenti e delle famiglie. Ci aspettiamo lo stesso atteggiamento responsabile anche da parte del loro datore di lavoro e dal Comune che dovrebbe salvaguardare un servizio tanto delicato”. La Cgil si è quindi mossa chiedendo al Prefetto la convocazione di un tavolo di raffreddamento del conflitto. “In assenza di una conciliazione – conclude il sindacato – verranno assunte tutte le misure idonee per la tutela dei lavoratori”.
La questione era stata al centro di un Consiglio comunale a marzo. Le minoranze avevano chiesto l’immediata revoca del contratto della coop, ma il sindaco Stefano Vivi (Lega) si era detto intenzionato a proseguire il servizio fino al termine dell’anno scolastico. Questo “per evitare ogni possibile disservizio”. “Il curatore ha già incontrato su mia sollecitazione i dipendenti, dicendosi intenzionato ad appianare le criticità – commenta il primo cittadino -. Detto questo, un cambio d’appalto non si fa dall’oggi al domani. Parleremo nuovamente con il dottor Trapani, dopodiché valuteremo con l’Ufficio Tecnico il da farsi. Se non sarà possibile mantenere il servizio – osserva – le possibilità sono due: o dare l’appalto alla seconda classificata o provvedere all’emissione di un nuovo bando di gara”.
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