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La decisione

Ada Rossi tra la toponomastica di Bergamo: la proposta del Vittorio Emanuele

Alla moglie di Ernesto lo spazio verde che, al termine proprio della via Ernesto Rossi, costeggia via Vanoni

Non tutti forse sanno che Ernesto Rossi e sua moglie Ada, colonne portati per la formazione dell’Europa che noi conosciamo, furono docenti dell’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo.

Antifascisti e tra i membri della lotta al regime, lui insegnante di economia e lei di matematica, Ernesto venne arrestato a scuola mentre faceva lezione ai suoi studenti, mentre Ada venne licenziata subito dopo l’arresto del marito.

A ricordo della figura di Ernesto che gettò le basi per la creazione di un’Europa federale, libera e unita con la scrittura (insieme ad Altiero Spinelli) del Manifesto di Ventotene, è intitolata una via a Bergamo che collega le vie Baioni e Vanoni. 

Ma ad Ada? Anche lei, come il marito, insegnò e condivise con i suoi studenti idee di libertà, impegno civile e valori per un’Europa libera e unita. Non solo, Ada Rossi è stata una donna forte e combattiva, che ha lasciato in eredità ai giovani messaggi carichi degli ideali di democrazia, libertà e giustizia, mettendo a rischio la propria vita, insieme ad Ursula Hirschmann per diffondere, in piena guerra mondiale, il Manifesto di Ventotene.

Per questo motivo l’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo ha deciso di scrivere un’istanza condivisa da tutto il personale docente e studentesco e indirizzata alla Giunta comunale per chiedere di attribuire lo stesso riconoscimento anche ad Ada.

La richiesta è stata accolta dalla Giunta con la decisione di intitolare alla moglie di Ernesto lo spazio verde che, al termine proprio della via Ernesto Rossi, costeggia via Vanoni. 

“Sono davvero felice ed orgogliosa che la nostra istanza sia stata accolta – ha dichiarato Patrizia Giaveri, dirigente del Vittorio Emanuele II –  Il nostro istituto ritiene molto importante mantenere viva una tradizione di studi attorno alle figure di Ernesto ed Ada Rossi, affinché i giovani conoscano, tra gli altri, gli intellettuali che hanno abitato la nostra scuola e che hanno sacrificato la loro vita e il loro lavoro per inseguire ideali importanti. Per questo motivo, come in passato ma tanto più quest’anno – in cui ricorrono il quarantennale del Parlamento europeo, il trentennale della caduta del muro di Berlino, nonché le elezioni europee – classi e docenti hanno realizzato riflessioni sul Manifesto di Ventotene, concretizzatesi in produzioni video, teatrali, letture, favole e l’istituto ha promosso un percorso di formazione, aperto alle scuole dell’ambito territoriale, intitolato Per un nuovo Manifesto europeo – L’Europa dal Manifesto di Ventotene alla realtà odierna per interrogarsi su quale Europa abitiamo e su quali valori si debba costituire il patrimonio condiviso dei futuri cittadini europei: le nostre studentesse e i nostri studenti.”

Una decisione importante e significativa in tempi in cui si fa, purtroppo, ancora fatica a dar spazio alle donne, anche solo in una via. E ancora più onorevole visto che la proposta arriva da studenti curiosi e pieni di passione, alimentata dai loro docenti che, ogni anno, contribuiscono a mantenere vivo l’interesse su queste importanti figure della nostra storia.

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