Le sanzioni attuali – peraltro già aspre – forse non bastano. La principale causa degli incidenti stradali “è la distrazione e l’uso improprio di smartphone e altri dispositivi. Una modifica normativa che consenta il ritiro della patente alla prima violazione va incontro all’esigenza di essere più efficaci nel contrasto a questo comportamento pericolosissimo”. Lo chiede Santo Puccia, primo dirigente della Polizia Stradale, in audizione alla commissione Trasporti della Camera. Oggi la sospensione della patente c’è solo in caso di recidiva e “ciò si è mostrato poco efficace in termini di deterrenza”, sottoline.
Sul fronte dell’uso scorretto di smartphone mentre si è alla guida, “l’incremento delle violazioni è continuo e costante – le parole del dirigente -. Lo sforzo nel contrasto è fortissimo, ma si tratta di un elemento di trasgressione diffusissimo e difficile da contenere”.
I dati parlano chiaro anche a Bergamo, dove nel corso del 2018 sono state contestate dalla sola Polizia Stradale 534 violazioni per uso del telefono alla guida, più di una al giorno (leggi qui). Ma per capire quanto sia diffuso il fenomeno basta dare un’occhiata alle auto ferme al semaforo o in colonna. Spesso, nemmeno quelle in movimento fanno eccezione.
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