Erano considerati dalle forze dell’ordine dei veri e propri professionisti dei furti nelle abitazioni. I malviventi che tra agosto e ottobre del 2018 hanno messo a segno diversi colpi – 12 quelli accertati finora – tra la provincia di Bergamo e quella di Milano sono stati sgominati dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Zogno che hanno eseguito una doppia ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani albanesi, E.N. di 25 anni e G.G. di 26 anni.
Il primo era finito in manette nel novembre scorso, fermato dai carabinieri di Treviglio dopo un inseguimento da film finito con uno schianto. Il secondo componente, invece, risulta essere latitante: secondo i carabinieri non si trova in Italia.
Gli inquirenti sono alla ricerca di almeno altri due componenti del gruppo.
La banda entrava in azione seguendo delle modalità ben precise, senza lasciare nemmeno il più piccolo dettaglio al caso. Secondo gli inquirenti i criminali di origine albanese operavano sempre con il volpo coperto da un cappellino e con dei guanti, non utilizzavano mai gli smartphone ma comunicavano solo ed esclusivamente con dei walkie talkie. Non erano armati, ma con sé avevano sempre una pistola di softair che, nel caso in cui qualcosa fosse andato storto, avrebbero utilizzato per intimorire i malcapitati.
In “dotazione” la banda aveva due auto (entrambe rubate), un’Audi e una Volkswagen Golf, alle quali venivano cambiate le targhe almeno una volta al mese per depistare il lavoro degli inquirenti.
Il gruppo criminale sceglieva con attenzione le case in cui entrare, abitazioni senza antifurto e con serramenti facili da scassinare. I blitz all’interno degli appartamenti durava pochissimo, 2-3 minuti al massimo.
In tutto nei tre mesi in cui è stata in azione la banda avrebbe rubato oro e materiale prezioso per un totale di 30mila euro.
Tra i comuni bergamaschi più colpiti dai malviventi albanesi Zogno e San Pellegrino, ma alcuni colpi sono stati messi a segno anche nell’Isola e nella Bassa.
commenta