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Il ricordo

Morto cadendo nel burrone, i 22 anni mai festeggiati da Bara: “Ci manchi amico” video

Sono 5 gli indagati per la misteriosa morte del giovane senegalese la sera del 23 luglio 2017 a Ubiale Clanezzo

“Con la speranza che tu possa risplendere in questo giorno, ovunque tu sia! Tanti auguri amico mio, più 22. I’ll tell you all about when I see you again!”. Con questo post sulla propria pagina Facebook, Iride Pellegrinelli ha voluto ricordare Mamadou Lamine Thiam, conosciuto come Bara, ritrovato senza vita in un burrone a Ubiale Clanezzo la sera del 23 luglio 2017. Del ventenne di Almè si erano perse le tracce la notte precedente, quando era scappato da una festa in paese, la Ubiale Power Sound Festival, dopo un litigio con un ragazzo, inseguito da alcuni dei presenti.

Sabato 16 febbraio il giovane senegalese avrebbe compiuto 22 anni, ma quella notte maledetta ha trovato la morte in circostanze ancora misteriose. Lo scorso agosto il pubblico ministero Fabio Pelosi ha chiuso le indagini. Secondo gli inquirenti Bara si è buttato nel precipizio in cui ha trovato la morte per sfuggire agli inseguitori.

Il magistrato ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone: Claudio Brioschi, 55enne di Ubiale, Raul Magitteri, 25enne di Sorisole, Ingrid Bassanelli, 26enne di Sedrina, Klaus Tobli, 23enne albanese di Villa d’Almè e Daniele Cometti, 22enne sempre di Villa d’Almè.

Secondo quanto ricostruito dal magistrato, Brioschi, in servizio alla festa quella sera, prima aggredì Bara che aveva litigato violentemente con il figlio di un suo amico, poi colpì a calci l’auto su cui si era nascosto. Dopodiché, insieme a Magitteri, lo inseguì fino al tratto in cui si buttò nel burrone profondo una cinquantina di metri, dove trovò la morte.

Oltre ai due, alla scena avrebbero assistito anche la Bassanelli, Tobli, amico della vittima. Nessuno di loro, però, chiamò i soccorsi, che vennero allertati solo il giorno seguente, quando il ragazzo era ormai già morto.

La vicenda ebbe poi un ulteriore capitolo. Un paio di mesi dopo la sera della tragedia, il 24 settembre, Magitteri fu vittima di un’aggressione all’interno dell’Evolution Cafè di Paladina. Secondo il pm fu un raid punitivo di due amici di Bara, Tobli e Cometti, che per vendicare la sua morte colpirono il 25enne di Sorisole con pugni e calci, prima di danneggiare la sua auto parcheggiata all’esterno del locale.

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