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Delitto di Gorlago, ascolta l’audio di Chiara al suo complice involontario video

Il messaggio WhatsApp con cui la donna ha convinto Angelo Pezzotta: "Io voglio aiutare un mio amico che deve fare una cosa per la sua ex moglie"

Ciao, buongiorno. Allora, ti spiego un pochino cosa mi serve e, però, premetto anche che ho pensato di chiederlo a te perché so che hai il furgone, so che, comunque, coi tuoi… col tuo lavoro ti puoi muovere, insomma, abbastanza liberamente con gli orari“. inizia così il messaggio audio che Chiara Alessandri, in carcere per l’omicidio di Stefania Crotti, ha inviato il 4 gennaio ad Angelo Pezzotta, l’imprenditore 53enne di Seriate per convincerlo a diventare – a sua insaputa – suo complice involontario.

Il messaggio WhatsApp con cui la donna ha incastrato l’imprenditore è stato trasmesso in un servizio in esclusiva firmato dal giornalista NewsMediaset Enrico Fedocci, andato in onda nei tg Mediaset e anche nella puntata di venerdì 15 febbraio di Quarto grado.

“ma anche perché… sì, mi piacerebbe anche a me rivederti e fare quattro chiacchiere. Insomma, diciamo che da quando non ci frequentiamo più, quindi, da… cos’era, fine febbraio, primi di marzo, mi sono successe tante, tante, tante cose… alcune piacevoli, alcune molto molto meno. Non sto passando un bel momento, anche se grossissimi problemi non ce ne sono, ehh.
Quindi, siamo tutti in salute, ecco. Mia mamma, ecco, un po’ meno. Però, ecco, diciamo, non sto passando un bel momento e sicuramente rivedere una persona a cui ho voluto bene e che mi ha voluto bene mi farebbe piacere”.

Poi le istruzioni che l’uomo avrebbe dovuto seguire per convincere Stefania a seguirlo:

“Ma a monte questo. Allora, io ti spiego il favore che mi serve. L’ideale è la prossima settimana, però se tu mi dici che la prossima non ci sei, ma mi dici, “però te la posso fare la settimana dopo”, va bene. Allora: io voglio aiutare un mio amico che deve fare una cosa per la sua ex moglie che adesso sta ritornando ad essere la sua attuale compagna. Allora, io ho bisogno che tu un pomeriggio alle tre, tre e un quarto, non oltre, ti faccia trovare qui a Gorlago. Insieme raggiungiamo un posto, un posto a Trescore, col furgone e in questo posto a Trescore, alle 3 e mezza uscirà una persona dal lavoro, una… una, una donna, diciamo una mia amica. Diciamo così. Io sarò sul furgone, ma lei non mi vedrà. Io sarò nascosta dietro. Tu dovrai farla salire sul tuo furgone e le dovrai spiegare perché sei lì. Ok?!
Perché ti manda suo marito a prenderla lui mi sembra che voglia farle anche trovare dei fiori con un bigliettino scritto da lui così si rende conto che, comunque, è da parte del marito perché le ha preparato una piccola sorpresa. E quindi dovrà lasciare lì la macchina, salire sul furgone con te e andare dove suo marito vuole che lei vada. Ok?!
Ehh.. il posto in questione è a Gorlago. Precisamente a casa mia, perché lui prima di fare un passo con lei vorrebbe che io e lei facessimo pace perché siamo in rotta da un anno e quindi… diciamo che… Non so io che cosa le voglia chiedere. Non so se le vuole chiedere di sposarsi un’altra volta, oppure di fare una seconda luna di miele, una roba del genere. Non me lo vuol dire neanche a me. Vuole che sia proprio una sorpresa sorpresa. Però, ecco lui ci tiene molto che io e lei ci chiariamo. Quindi, vorrebbe che un po’ costretta venisse a casa mia, di modo che io e lei ci chiariamo e sul più bello spunta lui e le dice… così. Quindi, ecco, quello che mi serve in tempo è questo. L’”in tempo” sarebbe essere a Gorlago per le tre e un quarto, non oltre. Perché poi dobbiamo andare a Trescore e questa qua esce proprio alle 3 e mezza puntuali. Prenderla, portarla qui da me, quindi, un quarto alle quattro hai finito, per le quattro saresti a Seriate. Ecco!
Ehhh… io dovrò essere presente sul furgone perché… perché lei a un certo punto capirà che tu la stai portando a casa mia, vedrà la strada. E dunque può darsi che dirà “No no no, io non vengo io non vengo. E, quindi, a quel punto intervengo io da dietro e le dico. “No, per piacere, vieni, perché è giusto che sai alcune cose, ti devo spiegare alcune cose, per favore vieni…” e poi, e poi quando abbiamo finito ti… insomma, vedrai che… che capirai. Ok?!
L’ideale sarebbe che lei questo viaggetto se lo facesse bendata così non sa e almeno non si ribella perché poi io ho il compito che quando lei arriva, devo accendere la musica, eccetera eccetera e quindi, ecco…
Se… se accetta di bendarsi gli occhi per la sorpresa, bene. Se invece dice “No, no, non mi voglio bendare”, va bene, non insistere.
Così, praticamente, mi serviresti di fare da chaffeur.
Mi serve un uomo, bella presenza, un bel… insomma, gentile e tutto quanto e… così… Fammi sapere se mi puoi aiutare“.

La Alessandri aveva preparato un piano che, secondo la sua versione, sarebbe servito per riuscire ad avere un confronto con la moglie dell’ex amante Stefano Del Bello. La presunta omicida – a cui nei giorni scorsi sono stati negati gli arresti domiciliari – continua a negare di aver premeditato quando accaduto poi nel suo garage, sostenendo di colpito Stefania – con quattro martellate alla testa- solo per difendersi da una sua aggressione. La donna nega anche di aver bruciato il cadavere della rivale in amore, ritrovato completamente carbonizzato tra i vigneti di Adro (Brescia).

Pochi minuti dopo il brutale delitto, alle 17.50, la Alessandri scrive ancora all’amico per ringraziarlo di aver portato a termine la missione e dirgli di sbarazzarsi delle prove:

“Ti è rimasta la rosa, giusto?! Niente, tira via il bigliettino, buttalo via e regalala alla tua donna, è andato tutto bene. Ok?! Grazie e ciao.”.

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