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La lettera

“Nel concorso pubblico annullato a Villa d’Almè tante leggerezze e imprecisioni”

Scrive una dei 102 candidati del test preselettivo indetto dall'Unione dei Comuni di Almè e Villa d'Almè annullato per la difficoltà delle domande

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una ragazza che lo scorso 21 gennaio ha partecipato al concorso pubblico a Villa d’Almè di cui Bergamonews vi ha parlato martedì 12 febbraio.

A quel concorso si erano presentati 102 candidati ma, a causa di domande che richiedevano una preparazione giuridica di livello specialistico, solo in 9 hanno passato la prova. Il test, indetto dall’unione dei Comuni di Almè e Villa d’Almè, valido per la preselezione dell’assunzione di due istruttori amministrativi con contratto a tempo pieno e indeterminato, è così stato annullato.

Nel ridotto elenco dei candidati ammessi, inoltre, è spiccato un punteggio di 30/30 ottenuto da un singolo partecipante, D.F. Il fatto che risulti essere figlia di un dipendente comunale e che, a sua volta, sia il sottoposto al presidente membro della Commissione d’esame, ha sollevato qualche dubbio.

La lettrice che si è rivolta a noi – che ha firmato la lettera ma chiede di restare anonima – ha notato altre cose poco chiare. Ecco quello che ci ha scritto.
Spettabile redazione,
sono una dei 102 candidati ammessi alla preselezione del concorso a Villa d’Almè.
Ho letto l’articolo riportato in data odierna (martedì 12 febbraio, ndr) e ci terrei a portarvi a conoscenza di altri episodi che hanno riguardato il concorso in questione. Il 28/12/2018 fu comunicata la data della prova preselettiva allegando un file che oltre a comprendere l’elenco dei candidati ammessi alla prova (previsto per legge) riportava per esteso l’indirizzo di residenza di tutti i partecipanti violandone così la privacy. Noto che, tra l’altro, la referente per le informazioni attinenti al concorso, segnalata nel bando, compariva tra gli iscritti.
Chiamo più volte il numero di contatto nei giorni e negli orari riportati dal bando, senza alcun esito.
Trovo qualcuno dopo molteplici tentativi e in più giorni, chiamando il numero generico del Comune. Mi risponde nella mattinata del 7/01/2019 una voce maschile. Chiedo di parlare o con la responsabile del procedimento o con la referente per il concorso ma risultano, entrambe, fuori ufficio. Su invito della persona, segnalo entrambe le questioni. Mi si risponde che la referente verrà sostituita e che gli indirizzi verranno rimossi perché già segnalati da altri partecipanti. Nessuna scusa come se tutto fosse solo una banale leggerezza. La modifica al file e la nomina del nuovo
referente viene fatta, guarda caso, nel pomeriggio dello stesso giorno.
Veniamo alla preselezione. Viene estratta la prova. Non vengono aperte le altre due buste.
Ci viene detto che per la risposta basta barrare con una X e nel caso di errore, è possibile fare correzioni. Resto perplessa della legalità di queste procedure.
L’Unione dei Comuni Lombarda Almè e Villa d’Almè è un esempio fra i tanti. Ho partecipato a diversi concorsi, in diverse regioni e in diversi comuni. Ho visto di tutto. Devo dar atto che in questo caso hanno riflettuto sui fatti correndo al riparo. Il problema principale è che non c’è una procedura obiettiva e univoca e non c’è tutela per chi partecipa.
Spesso ci sono fasi che vengono lasciate a discrezione della Commissione.
Chi partecipa può aver dubbi o rimostranze ma non tutti possono permettersi dispendio di denaro e tempo per un ricorso.
Le fasi di preselezione spesso non garantiscono che siano i migliori a passare alla fase successiva ma costituiscono una mera scrematura dei candidati.
Le prove sono sempre più dettagliate e specifiche proprio perché la domanda, in tempo di crisi, in tempo in cui uno a cinquant’anni come a trenta fatica ad inserirsi o rinserirsi nel mondo del lavoro, è tanta. Credo che le stesse somministrate a chi è già all’interno ne boccerebbero i più.
Credo, infine, che il “caso” riportato possa essere motivo di riflessione e di attenzione per chi si presta a selezionare personale e magari, una volta tanto, anche di riqualificazione qualitativa e
umana per chi si appresta a lavorare in un Ente pubblico.
Perciò vi ringrazio per aver dato parola al “caso” e vi pregherei di farlo anche in futuro.
Grazie per l’attenzione.
Buon lavoro

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