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Rapporto ubi banca

Sanità: serviranno 14 miliardi per residenze anziani entro il 2035

È quanto emerge da una indagine condotta da Ubi Banca secondo cui il ruolo del settore pubblico nel settore delle Rsa è marginale rispetto a quello del settore privato, che si compone di società profit e organizzazioni non profit.

Nello scenario più ottimistico, con il 75% degli anziani non autosufficienti assistiti nelle Rsa, in Italia saranno necessari oltre 200 mila nuovi posti letto nei prossimi vent’anni. Calcolando un investimento medio per posto letto di 70 mila euro, entro il 2035 si prevede un investimento complessivo di circa 14 miliardi di euro.

Ciò nell’ipotesi che, come oggi, un quarto degli anziani non autosufficienti con deficit cognitivi acuti siano assistiti in casa. Se questa aliquota dovesse azzerarsi, l’importo complessivo degli investimenti necessari per la creazione di nuovi posti letto nelle Rsa salirebbe ad oltre 20 miliardi di euro.

È quanto emerge da una indagine condotta da Ubi Banca secondo cui il ruolo del settore pubblico nel settore delle Rsa è marginale rispetto a quello del settore privato, che si compone di società profit e organizzazioni non profit.
L’analisi economico-finanziaria realizzata dall’istituto lombardo su un campione di aziende appartenenti al primo comparto ha evidenziato che la redditività delle strutture cresce all’aumentare del fatturato, grazie alle maggiori economie di scala conseguibili quando le dimensioni crescono. Questo fattore sta spingendo il settore profit verso una dimensione media sempre più elevata e al progressivo abbandono dei complessi più piccoli. Per la stessa ragione, anche gli investimenti futuri tenderanno a essere concentrati su strutture con almeno 100 posti letto.

Per quanto riguarda il settore non profit, posto che la redditività risulta, per definizione, inferiore a quella del settore profit, il problema evidenziato dall’analisi riguarda l’adeguatezza della redditività delle strutture esistenti, non solo per mantenerle in piena efficienza ma anche per generare le risorse investibili in nuovi progetti.

“Tra gli elementi chiave per valutare ipotesi di finanziamento alle Rsa – spiega Marco Mandelli, Responsabile della divisione Corporate & Investment Banking di UBI Banca – assumono particolare importanza le perfomance delle strutture. In particolare, vengono analizzate le performance storiche (Fatturato e Ebitda) e il relativo tasso di riempimento. Dal 2017 a oggi la Divisione Cib di Ubi Banca ha erogato nel settore di riferimento circa 110 milioni di euro di finanziamenti di cui circa il 65 per cento per acquisto o sviluppo di Rsa accreditate o convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. Il 74 per cento circa degli affidamenti è stato concesso a investitori istituzionali tramite fondi immobiliari appositamente creati. Circa l’80 per cento degli asset finanziati e’ localizzato al Centro Nord. La crescita in questo settore è palese cosi’ come lo e’ la volonta’ di un istituto di credito come il nostro di finanziare progetti di sviluppo e di crescita”.

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