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Omicidio di gorlago

Una rosa, un biglietto, un “ti amo”: così Stefania è stata portata bendata alla sua assassina

La ricostruzione fatta da Chiara Alessandri, la 43enne che giovedì ha ucciso la moglie del suo ex amante, Stefania Crotti, 42 anni

Una rosa rossa e un biglietto con scritto “ti amo”. Sarebbero stati questi regali a far cadere Stefania Crotti, 42 anni, la mamma di Gorlago uccisa giovedì 17 gennaio, nella folle trappola pensata dall’ex amante di suo marito, Chiara Alessandri, la 43enne originaria di Rho e residente nello stesso paese della vittima che domenica mattina, dopo ore di interrogatorio, ha ammesso tutte le sue colpe nel carcere di Brescia, dove si trovava in stato di fermo dal giorno precedente.

Delle vicende sentimentali che avevano coinvolto le due donne e il marito di Stefania, Stefano Del Bello, sapevano in tanti in paese.

Marito e moglie in estate, dopo un periodo difficile, si erano presi una pausa e lui aveva anche lasciato la loro abitazione. Aveva così avuto una relazione con la Alessandri, durata solo poche settimane. Poi la decisione di tornare a casa, con la sua famiglia.

Chiara Alessandri aveva faticato ad accettare la fine della storia d’amore e più di una volta, nelle scorse settimane, aveva cercato di avvicinare la moglie del suo ex amante per cercare un confronto con lei che, in tutta risposta, non aveva mai voluto.

Fino al diabolico piano pensato giovedì e messo in atto con un doppio raggiro.

La Alessandri ha infatti chiesto l’aiuto di un amico di vecchia data, un imprenditore bergamasco classe 1965: all’uomo – che non conosceva la Crotti e suo marito ed era all’oscuro del triangolo amoroso – ha consegnato una rosa rossa e un biglietto con scritto “ti amo”, dicendogli di farsi trovare per le 15.30 nel parcheggio della Pmg, l’azienda di Cenate Sotto dove la Crotti lavorava come impiegata.

Alla donna, che a quell’ora è uscita dall’ufficio come sempre, è stato fatto credere che una persona le avesse mandato tramite l’uomo quei regali e che la stesse aspettando in un posto segreto, per una sorpresa. Dopo qualche dubbio iniziale, la vittima ha accettato di salire sul furgone dell’uomo e, addirittura, si sarebbe anche fatta bendare.

Pensava a una sorpresa del marito, si aspettava la proposta di un nuovo matrimonio o di un nuovo viaggio di nozze per mettersi alle spalle i mesi difficili, la separazione. Non sapeva di andare incontro alla sua fine.

Stefania Crotti è stata così portata nel garage dell’abitazione che la Alessandri divideva con l’ex compagno e nella quale vivono i suoi tre figli di 11, 7 e 6 anni.

La vittima, bendata, non ha avuto modo di capire cosa stesse succedendo finché non si è trovata davanti la sua rivale in amore, mentre l’uomo che l’aveva accompagnata se n’era già andato.

Cosa sia successo in quel garage, dopo, è ben noto: Stefania Crotti è stata uccisa con un martello. Secondo il racconto della Alessandri, pare che le due abbiano avuto una discussione poi degenerata, ma gli inquirenti non escludono – per ora – neppure l’ipotesi che la vittima possa essere stata aggredita quando ancora avesse gli occhi coperti.

Poi il trasporto nella campagna Bresciana, ad Adro, nel bagagliaio della Mercedes Classe B della Alessandri, che ha raccontato di aver solo abbandonato il corpo e di non aver acceso nessun fuoco.

Secondo i carabinieri che stanno lavorando sul caso, però, al momento non ci sono altri indagati o altri sospetti. Tutto, quindi, fa pensare che sia stata sempre la Alessandri a dare fuoco al corpo.

Venerdì il ritrovamento del cadavere e, in serata, la svolta alle indagini quando l’imprenditore amico della donna accusata di omicidio si è presentato spontaneamente dai carabinieri di Bergamo per raccontare che quella Stefania Crotti che aveva visto in un appello sui social lui l’aveva non solo incontrata il giorno prima, ma anche trasportata col suo furgone nell’abitazione di Chiara Alessandri.

Il quadro per gli inquirenti è stato subito chiaro e sabato mattina la Alessandri è stata portata in stato di fermo nella caserma di Bergamo e poi trasferita a Brescia, dove ha confessato le sue colpe domenica mattina dopo ore di interrogatorio. È lucida e consapevole della gravità della sua posizione, assicurano gli inquirenti che stanno seguendo il caso, e durante il racconto del delitto si è più volte lasciata andare ad attimi di sconforto.

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