“È come se le avessero portato via le gambe una seconda volta”. Sono parole di profondo sconforto quelle pronunciate da Loredana Z., un misto di rabbia e delusione. Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 gennaio, ignoti hanno fatto irruzione nella cantina di casa, in via Curie a Bergamo, rubando la carrozzina della sorella disabile.
“Purtroppo vi è costretta dalla nascita – spiega Loredana -. Ha quarant’anni, è invalida al cento per cento ma capisce tutto e sa benissimo che senza quella carrozzina sarà molto più difficile muoversi rispetto a prima”.
Fortunatamente in casa ce n’è una di scorta, da utilizzare in caso di emergenza. “Ma è un po’ vecchia e non è ergonomica – precisa, riferendo di avere denunciato la scomparsa della carrozzina alle forze dell’ordine -. Mi è stato chiesto se fosse assicurata, ma non lo era. Mai e poi mai mi sarei aspettata che qualcuno la portasse via”.
A fare gola potrebbe essere stato il costo del mezzo speciale: “Oltre cinquemila euro – sottolinea -. In cantina c’era anche una bici, ma quella è rimasta lì dov’era”. Il sospetto dei famigliari è che si possa essere trattato di un furto mirato, forse finalizzato alla rivendita, ma al momento non è altro che un’ipotesi.
“Purtroppo non abbiamo né un sistema d’allarme, né telecamere di sorveglianza. Chiunque sia stato – sostiene Loredana – ha rotto il lucchetto ed è entrato in cantina sapendo di arrecare un danno ad una persona disabile”.
Un doppio danno. “Economico, ma soprattutto umano”, le parole della sorella, che attraverso Bergamonews ha voluto lanciare un appello agli autori del gesto: “Se avete una coscienza restituite la carrozzina a mia sorella. Per lei è indispensabile”.
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