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Il lutto

Addio al fondatore di Parkour Wave: “Gato, ci mancherai”

Se n'è andato ieri, mercoledì 3 gennaio, a soli 34 anni, dopo una lunga battaglia con una dura malattia.

Si è spento Federico Mazzoleni, fondatore di Parkour Wave. Se n’è andato ieri, mercoledì 3 gennaio, a soli 34 anni, dopo una lunga battaglia con una dura malattia.

Presidente del sodalizio fino a due anni fa e consigliere sempre attivo anche durante il periodo più difficile, è stato atleta, formatore e coach di riferimento per questa associazione oltre che per l’intera comunità. Conosciuto da tutti come il “Gato” per la notevole agilità che lo caratterizzava, è stato tra i principali promotori del parkour in Italia e in Europa. Si tratta di una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90 e diffusa in poco tempo in tutto il mondo, che consiste nel superare ostacoli di vario tipo con volteggi, salti e altre acrobazie.

All’anagrafe biologo evoluzionista, ha sempre avuto una grande passione per il parkour, di cui aveva ottenuto la qualifica internazionale di insegnante. L’ha scoperta a vent’anni e si è dedicato ad essa con tanto impegno costanza e dedizione.

Federico Mazzoleni

Sin dall’infanzia, affascinato dall’attività fisica, si è sperimentato in diversi contesti: judo, capoeira, sci e alpinismo, breakdance. Da sempre teso verso il mondo naturale, non ha mai smesso di arrampicare, camminare ed esplorare gli ambienti naturali più disparati e l’interesse per questi argomenti lo ha portato a conseguire la laurea specialistica in evoluzione e biodiversità all’Università Statale di Milano. Nel 2005 ha cominciato a praticare parkour utilizzando lo pseudonimo Gato, datogli dal suo maestro di capoeira; nel 2006, dopo aver incontrato i fondatori e alcuni tra i primi traceurs (praticanti del parkour, ndr) di Lisses, ha compreso la profondità della disciplina ed ha deciso di dedicarvisi con passione e serietà. Negli anni seguenti ha partecipato a numerosi workshop di parkour in Italia e all’estero, organizzati dai fondatori (in particolare dal signor Piamontesi) e dai più esperti praticanti al mondo (Yamakasi e ParkourGenerations).

Negli ultimi anni ha accumulato esperienza in qualità di coach ed ha lavorato come attore, stuntman e artista in varie pubblicità e live-preformances. Nella primavera 2010 ha conseguito la certificazione ADAPT di livello 1 ed è stato il primo italiano a diventare istruttore affiliato di ParkourGenerations. Nell’inverno 2011 ha partecipato su invito alla prima sessione mondiale di ADAPT 2 e l’ha superata con successo. Nel gruppo Parkour Wave, di cui è stato socio fondatore e presidente, gestiva soprattutto dell’insegnamento e della formazione di nuovi istruttori. Nel 2012 gli è stato riconosciuto il livello 3 ADAPT, in seguito al suo impegno nella diffusione in Italia della certificazione. E ultimamente si occupava anche del coordinamento nazionale Parkour in UISP.

Per dargli l’ultimo saluto, la cerimonia di commiato sarà in Città Alta alla Sala Curò del Museo di scienze naturali Enrico Caffi in piazza Cittadella, sabato 5 gennaio alle 13.

I membri di Parkour Wave esprimono il proprio dolore scrivendo sulla loro pagina Facebook “Gato, ci mancherai”, specificando sul loro sito: “Impossibile parlarne senza emozione e tristezza, per tutti noi di Parkour Wave è sempre stato un amico sincero, un compagno di allenamenti forte e divertente, una figura di riferimento per la pratica del parkour e una fonte di ispirazione infinita. I suoi video e i suoi articoli sono stati innovativi e lucidi come mai prima di allora, dimostrando una capacità fisica incredibile. Di rara intelligenza, ci ha guidato per anni con maestria e abbiamo passato insieme esperienze indimenticabili, come solo chi pratica parkour può capire. Muoversi con lui, una vacanza insieme, un viaggio, un’esplorazione, un lungo discorso o confronto, esperienze emozionali che hanno scolpito in noi un ricordo indelebile. Un amico, sincero e leale, con cui condividere passioni oltre il parkour; momenti di vita e ricordi che ci legano a lui in maniera definitiva. Lascia un grande vuoto, ma che spingerà tutti noi a proseguire la strada e i progetti condivisi fino ad ora con lui. Au revoir Gato. Sarai sempre con noi”.

Federico

Anche l’Uisp Bergamo esprime il proprio dispiacere per la morte di Federico Mazzoleni: “Il nuovo anno si apre davvero nel peggiore dei modi per lo sport bergamasco, segnando un grande lutto in casa UISP. Ci ha lasciati presto, davvero troppo presto Federico Mazzoleni, per tutti “Gato”, tra i principali promotori della disciplina del parkour in Italia e in Europa. Con la sua società Parkour Wave, di cui è stato fondatore e Presidente, nonostante la giovane età per tanti anni Gato ha contributo in maniera decisiva allo sviluppo dello sport dell’ “arte dello spostamento”, diventando uno dei primi istruttori in Italia riconosciuti anche all’estero. Una crescita del parkour che è andata sempre a braccetto con l’UISP, di cui Federico ha sempre abbracciato i valori sociali e civici diventando responsabile nazionale della Formazione per la disciplina, con tanti seminari e iniziative organizzate in tutta Italia seguendo il protocollo Adapt, elaborato da Parkour Generation e riconosciuto dal ministero dello Sport inglese. “Sono davvero tanti i ricordi che legano la figura di Federico all’UISP, ma mi piace ad esempio citare il viaggio nella striscia di Gaza a Capodanno 2015 per un significativo gemellaggio con i colleghi di disciplina palestinesi – ricorda il Presidente dell’UISP Bergamo, Milvo Ferrandi -. Federico era un ragazzo splendido, e mancherà davvero a tutti noi: alla sua famiglia e a tutti i suoi cari vanno le più sentite condoglianze di tutta l’UISP”. Lo scorso anno Federico era stato tra i protagonisti del progetto realizzato in collaborazione con il nostro Comitato e il Comune di Bergamo che aveva portato alla realizzazione del primo spazio aperto di parkour in Italia nel contesto del parco della Malpensata: ce lo aveva raccontato con la consueta disponibilità ed entusiasmo, felice per essere riuscito in quella che era stata davvero una piccola, grande impresa. Nonostante la malattia, Federico ha portato avanti i suoi progetti fino a quando è stato possibile. Lasciando segni indelebili della sua presenza a livello umano in tantissime persone: sarebbe bello poterlo pensare arrampicarsi ora tra le nuvole, con la sua straordinaria agilità che lasciava sempre senza parole”.

La notizia della scomparsa di Federico Mazzoleni si è diffusa rapidamente e sono numerosi i messaggi di cordoglio postati sui social. C’è chi gli dedica pensieri affettuosi e chi esprime vicinanze e cordoglio alla famiglia.

Ricordando l’impegno che ha sempre profuso, l’associazione In Move asd – Cori Parkour Varese” commenta: “Oggi per la comunità italiana di parkour è un giorno triste, in quanto ci troviamo a dover salutare un nostro amico non che compagno di allenamenti di vecchia data, uno tra i primi praticanti in Italia, che ha contribuito con tutto se stesso a divulgare questa disciplina… Un abbraccio Gato, buon viaggio amico…”.

Stefano, un utente, infine, gli dedica una piccola poesia: “Atleta nell’infinito. Agile anarcourbanista dell’impossibile. Giovane acrobata ribelle. Un affettuoso e doloroso saluto a te. Un infinito abbraccio Fede”.

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