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Bergamo

Quella foto di Locatelli sul calendario patrocinato dal Comune: scoppia la polemica

L'attacco di Rifondazione Comunista: "Fascista, il Comune lo ritiri". La Lista Tentorio: "Rispetto per un grande eroe bergamasco, l'amministrazione respinga ogni richiesta"

“Che ci fa Antonio Locatelli nel calendario patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Bergamo?”. L’interrogativo sollevato nei giorni scorsi da Rifondazione Comunista ha scatenato la reazione del centrodestra cittadino.

Il calendario, edito da Ferruccio Arnoldi Editore, presenta undici fotografie del centro di Bergamo dagli inizi del Novecento fino agli anni Cinquanta, accompagnate da un’antologia di proverbi bergamaschi. “Gennaio, però, si apre con la foto dell”Eroe Antonio Locatelli’ pochi mesi prima della sua morte’, cioè alla vigila della partenza per la Guerra d’Etiopia a cui avrebbe partecipato da aviatore narrando soddisfatto e divertito come col proprio aereo effettuava criminali bombardamenti terroristici sugli etiopi pressoché inermi – l’attacco di Rifondazione -. Dovremo aprire il prossimo anno 2019 con il fascista Antonio Locatelli, che fu anche podestà di Bergamo, riproposto ancora una volta come ‘eroe’ ed emblema della nostra città? Che il Comune e la Provincia di Bergamo si siano prestati col proprio patrocinio a questa operazione di basso profilo, in un città e in una provincia di grande tradizione antifascista, è inaccettabile”.

Rifondazione ha chiesto che il calendario, in distribuzione gratuita dal 4 dicembre negli uffici del comune di Bergamo e in vendita nelle edicole, venga immediatamente ritirato dagli enti che hanno dato il patrocinio. Richiesta che non ha raccolto i favori del centrodestra. In particolare, gli esponenti della Lista Tentorio hanno promosso sull’argomento un’interpellanza a risposta scritta all’amministrazione comunale.

I Consiglieri Danilo Minuti, Davide De Rosa e Franco Tentorio hanno chiesto a Palafrizzoni “se non intende respingere sdegnosamente la richiesta di Rifondazione” e “non ritenga di confermare il totale rispetto per Antonio Locatelli (aldilà di ogni osservazione sulla sua posizione politica), di cui occorre ricordare le imprese aviatorie agli ordini di D’Annunzio durante la prima guerra mondiale ; il conseguimento – unico in Italia – di tre medaglie d’oro; la prestigiosa attività di podestà della città di Bergamo con l’approvazione del primo piano regolatore italiano di borghi storici”. Una figura “mai messa in discussione né prima né dopo la guerra mondiale – conclude l’interpellanza -. L’Amministrazione Comunale di Bergamo non può oggi defilarsi dal suo doveroso impegno di difendere l’immagine prestigiosa di uno dei suoi figli minori”.

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